L'EVENTO

Competenze digitali, Giorgis: “Servono sinergie pubblico-privato”

Il 21 e 22 marzo a Roma il primo Innovation Training Summit, organizzato da Ecosistema Formazione Italia. Il presidente: “Creiamo connessioni tra aziende, istituzioni ed enti della formazione per far crescere e diffondere le skill”

Pubblicato il 13 Mar 2024

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I dati parlano chiaro: in Italia persiste un forte gap di competenze digitali rispetto agli altri Paesi europei. Secondo il Rapporto sullo Stato del Decennio Digitale della Commissione europea, i progressi su questo fronte “rimangono lenti e contribuiscono solo modestamente al traguardo del Decennio digitale”. Solo il 46% della popolazione possiede competenze di base. “Ciò compromette la capacità di beneficiare delle opportunità digitali e di esercitare la cittadinanza digitale e ha un impatto negativo sull’inclusività dell’Italia”, spiegano da Bruxelles.

Numeri che fanno il paio con una recente ricerca Deloitte. In Italia solo il 27% degli studenti è iscritto a percorsi d’istruzione terziaria in ambito Stem e il dato scende al 10% considerando le donne Stem sul totale della popolazione studentesca.

Per fare il punto sulla situazione italiana ma soprattutto per capire come e dove intervenire per cambiare il passo e contribuire a fare dell’Italia una “smart nation”, il 21 e 22 marzo di terrà a Roma il primo Innovation Training Summit, organizzato da Ecosistema Formazione Italia (Efi).

“Ecosistema Formazione Italia – spiega il presidente Kevin Giorgis – è un’associazione non profit che punta a favorisce la crescita delle realtà formative creando una rete con altri formatori, enti, L&D, startup e fornitori di servizi per sviluppare sinergie, opportunità di business e fornire strumenti pratici”.

Giorgis, l’Italia è maglia nera per competenze: il gap persiste da anni e sembra “incolmabile”. Che idea si è fatto di questo divario e perché non si riesce da intervenire in maniera efficace?

I dati sono impietosi, è vero. In Italia permane un divario che rischia di frenare lo sviluppo del Paese, in ottica di innovazione e sostenibilità. Eppure i fondi ci sarebbero: basti pensare al Fondo Nuove Competenze, il serbatoio di risorse che rimborsa le spese sostenute dalle imprese per la formazione dei dipendenti. Quindi non abbiamo certamente un problema di fondi. Semmai un problema di burocrazia che ne rallenta la distribuzione e ne ostacola l’efficacia. Perché è bene avere regole stringenti sull’allocazione, ma sulle procedure serve uno “scatto” digitale e diffondere sempre più strumenti agili e veloci: non si può pensare di utilizzare ancora file excel, no?

Per quanto riguarda invece la “mappa” territoriale del gap di competenze, com’è la situazione?

Purtroppo anche in questo settore il divario Nord-Sud è molto ampio. E come Ecosistema Formazione Italia lo possiamo quasi toccare con mano. Come associazione, infatti, organizziamo gli “Efi in Tour”: si tratta di eventi di mezza giornata organizzati in tutta Italia per i professionisti del settore della formazione. L’obiettivo è quello di creare connessioni e opportunità di apprendimento reciproco e dare la possibilità ai partecipanti di confrontarsi su temi chiave per il settore. Ebbene, la quasi totalità di questi eventi si è svolta nel Centro Sud, nello specifico a Milano, Torino, Firenze, Roma e L’Aquila. Quello che manca all’appello è il Sud.

Per quale motivo? Disinteresse o mancanza di consapevolezza?

Direi più mancanza di consapevolezza nonostante il Sud può diventare un importante bacino di risorse per tutto il Paese. Ma lì, più che in altre zone, va diffusa una cultura dell’innovazione e della valorizzazione delle persone che, appunto, come Efi è quello che tentiamo di fare. Ora stiamo lavorando su un evento a Napoli che speriamo possa fare da booster.

Qual è la vision che anima la vostra attività?

Quello che noi proviamo a fare per accompagnare il Paese alla svolta digital è cambiare il mindset ovvero provare a ragionare in termini di smart nation che mette a disposizione spazi, piattaforme e momenti di aggregazione per imprese, PA, enti di ricerca con l’obiettivo di rilanciare l’innovazione del sistema-Paese. Un po’ come fa la Spagna con il Mobile World Congress di Barcellona che riunisce tutte le realtà delle Tlc e dell’IT mondiali; o ancora il Portogallo con il Web Summit di Lisbona. Sono eventi che caratterizzano quei Paesi come leader di innovazione. È, di fatto, l’ambizione che anima anche il nostro primo Innovation Training Summit che vuole mettere in connessione istituzioni, imprese, realtà della formazione per riflettere su cosa fare per far crescere le competenze.

Cosa si può e di deve fare, dunque? Quali azioni chiave mettere in campo?

L’Italia ha una chance che deve sfruttare al meglio ovvero gli Its Academy, le Corporate Academy e le Acadmy di Filiera. Le opportunità di formazione ci sono e sono adeguate, così come le risorse – nel Pnrr sono a disposizione 1,5 miliardi per gli Its, ad esempio. Quello che va rafforzata è la continuità tra la formazione teorica e la messa in partica di quelle skill. Ecco perché come Efi riteniamo importante la proposta del ministro dell’Istruzione Valditara sull riduzione da 5 a 4 anni del percorso di studi professionali che consentirà l’accesso agli Its (2 anni) in una filiera organica, ma anche all’università o direttamente al mondo del lavoro. Un percorso di studi svolto in base a un programma arricchito sul fronte del rafforzamento delle competenze di base e di quelle specialistiche, che vede in campo un maggior raccordo con il mondo dell’impresa, con la realtà territoriale e con gli stessi Its che offriranno una formazione specialistica post diploma, parallela a quella universitaria.

Ha fatto cenno al mondo dell’impresa: che ruolo può svolgere per spingere la diffusione di skill sempre più richieste nel mondo del lavoro?

Direi cruciale, nel contesto di partnership pubblico-provato che mettano in connessione i bisogni del mercato del lavoro con i percorsi di formazione. In Italia già ci sono esempi di aziende multinazionali che hanno aperto le loro Academy per preparare talenti alle sfide del lavoro, basti pensare alla Apple Academy o a quella di Huawei. Si tratta di progetti efficaci che vanno sostenuti e implementati.

Arrivederci all’Innovation Training Summit il 21 e 22 marzo presso Auditorium della Conciliazione – Via della Conciliazione 4, Roma.

Il link per vedere gratuitamente la diretta main stage dell’evento è disponibile QUI

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