Comunicazione digitale della PA, serve accelerare sulla riforma della legge 150 per la valorizzazione dei nuovi ruoli professionali nel pubblico. E’ il tema centrale dell’assemblea annuale di PA Social – organizzata con il patrocinio della Camera dei deputati – che lancia una petizione per spingere l’iter della revisione della legge quadro che regolamenta la comunicazione delle pubbliche amministrazioni-
“Credo fermamente – dice nel corso dell’assemblea virtuale la Sottosegretaria al Mise Mirella Liuzzi – che ci sia la necessità, anche alla luce del nuovo paradigma digitale dettato dall’emergenza sanitaria, di una legge fortemente orientata alle competenze digitali”. Secondo il Sottosegretario all’Editoria della Presidenza del Consiglio
Andrea Martella il sistema dell’informazione deve “entrare nel Recovery Fund o meglio nel Next Generation”.
Comunicazione pubblica inclusiva
”Apprezzo e sostengo il lavoro fatto anche da PA Social per la riforma della legge 150 del 2000 che va assolutamente modificata – ha detto Liuzzi -. È già passata un’epoca
dal 2000, ma rispetto all’emergenza pandemica ci viene imposta una revisione normativa e di questo va dato atto e merito alla ministra della PA Fabiana Dadone che ha avviato il percorso. L’emergenza sanitaria ha reso evidente che la digitalizzazione non aspetta e per questo dobbiamo lavorare per una comunicazione pubblica inclusiva e partecipata, al servizio del cittadino”.
“La comunicazione pubblica – dice ancora Martella – è fondamentale e la sua accessibilità interessa da vicino la qualità stessa della nostra democrazia. La transizione digitale ha uno specifico valore nel futuro dell’informazione e dei media. C’è poi il documento molto articolato consegnato dal gruppo di lavoro promosso dal ministero per la PA sulla riforma, su cui lavorare e approfondire, per un obiettivo da realizzare nei prossimi mesi”.
Secondo il presidente di PA Social Francesco Di Costanzo è arrivata l’ora di correre: “Il momento è adesso. Per questo motivo abbiamo deciso di promuovere una petizione online, credo serva una forte spinta da parte di tutto il mondo della comunicazione e informazione digitale”.
I dati sui social media manager pubblici
Secondo una ricerca dell’Osservatorio nazionale sulla comunicazione digitale il personale della PA che si occupa di informazione online è assunto a tempo indeterminato nel 41% dei casi, ha una diploma superiore nel 59%, un’età media di 35-44 anni.
Il 2020 ha registrato un’impennata del lavoro fatto sulle piattaforme digitali, con un aumento del 59% contro il 15% delle utility. Incremento evidente anche sul fronte delle interazioni dirette con i cittadini, pari al 52% per la PA, al 21% per le utility.
Il 78% delle PA ha nell’organico una figura addetta alla gestione delle pagine social, dato che sale al 79% nelle utilities. “Numeri questi – si legge nel report – che testimoniano ancora di più la necessità di arrivare presto a definire la riforma della legge 150 in modo da avere un quadro normativo di riferimento che aiuti non solo chi già svolge questo mestiere con passione e competenza, ma anche chi sta iniziando ora il proprio percorso personale”.