Spinta alla formazione digitale in Europa e in Italia. Punta alla diffusione delle tecnologie di nuova generazione l’iniziativa Deep Tech Talent guidata dall’Istituto europeo di tecnologia e innovazione e lanciata dal Commissario Ue per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, Mariya Gabriel. Intanto l’Italia annuncia i 23 progetti selezionati dai due bandi Futura e Onlife lanciati dal Fondo per la Repubblica Digitale. Saranno circa 5mila le persone che potranno partecipare gratuitamente ai corsi di formazione che puntano ad accrescere le competenze digitali di base e avanzate delle donne e dei Neet. Sul piatto 13 milioni di euro.
In cosa consiste il progetto Deep Tech Talent
Il progetto è rivolto non solo agli studenti delle scuole secondarie e superiori, ma anche a chi è già entrato nel mondo del lavoro. In particolare l’Eit e i suoi partner lavoreranno anche per garantire condizioni di parità per i gruppi svantaggiati e sottorappresentati nel mondo della tecnologia e degli affari, in particolare le donne.
“Abbiamo già mezzo milione di iscrizioni, quindi l’obiettivo di raggiungere un milione di persone entro il 2025 è vicino” commenta Nektarios Tavernarakis, Presidente del consiglio di amministrazione dell’Eit. Mentre Cecilia Warrol, Presidente del consiglio di sorveglianza della produzione dell’Eit aggiunge: “Questa iniziativa è fondamentale perché attualmente in Europa manca la forza lavoro qualificata necessaria per sfruttare le nuove tecnologie”.
Intel, Abodoo, Computer Vision Center, Generation, JA Europe, Tampere University of Applied Sciences e Technical University of Cluj-Napoca le prime organizzazioni ad aderire alla Deep Tech Talent Initiative per offrire corsi e per contribuire allo sviluppo di corsi di formazione che accelereranno le carriere degli studenti di deep technology. “È importante sostenere questa iniziativa per costruire le competenze del futuro”, commenta Vanessa Tierney, amministratrice delegata di Abodoo, compagnia irlandese che fornisce competenze software per colmare il divario digitale e potenziare i percorsi di apprendimento. Tema sottolineato anche da Hendrik Bourgeois, vicepresidente di Intel: “I programmi di investimento in Europa sono impossibili se non si ha accesso alle giuste competenze”. Tra le compagnie presenti anche JA Europe, l’organizzazione belga che fornisce percorsi di apprendimento e preparazione a giovani studenti: “L’obiettivo – dice l’amministratore delegato Salvatore Nigro – è formare una nuova generazione di europei”.
Fondo per la Repubblica Digitale: gli obiettivi
Sono 23 i progetti selezionati dai due bandi Futura e Onlife lanciati dal Fondo per la Repubblica Digitale. Saranno circa 5mila le persone che potranno partecipare gratuitamente ai corsi di formazione che puntano ad accrescere le competenze digitali di base e avanzate delle donne e dei Neet. Sul piatto 13 milioni di euro.
Secondo l’indice Desi, ricorda una nota, in Italia sono 26 milioni le persone senza competenze digitali di base. Si tratta del 54% della popolazione tra i 16 e i 74 anni, rispetto al 46% della media Ue. Inoltre, solo il 43,1% delle donne possiede competenze digitali di base, rispetto al dato Ue del 52,3%. Il nostro Paese, in aggiunta, presenta il più alto tasso di Neet che sono più di 3 milioni.
Questa situazione, si legge nella nota, “da una parte limita i diritti di cittadinanza di milioni di persone, che di fatto si trovano in condizione di esclusione rispetto sia a servizi sempre più digitalizzati, che a opportunità di lavoro che progressivamente richiedono maggiori competenze digitali; dall’altra, penalizza i processi di sviluppo del Paese per carenza di professionalità adeguate”.
Le strategie del Fondo per la Repubblica digitale
Per accompagnare l’Italia verso la transizione digitale, è nato il Fondo per la Repubblica Digitale. Si tratta di un’innovativa partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal Pnrr e dall’Fnc.
In via sperimentale, per cinque anni – fino al 2026 – il Fondo stanzia circa 350 milioni di euro, alimentati da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria, a cui è riconosciuto un credito d’imposta. L’obiettivo è sostenere progetti, selezionati attraverso bandi, rivolti alla formazione e all’inclusione digitale.
Chi sono i player coinvolti
Tra i partner sostenitori figurano enti come Accenture, Cisco Systems, Confindustria, Fondazione Adecco Ets, GiGroup, Randstad Italia, Confcommercio, Ing Banks, Intesys e Umana. Diversi progetti prevedono il coinvolgimento di attori for profit come Talent Garden, Adecco Formazione, Tim, Ied, Umana Forma, Mevaluate Holding, Mygrants, Develhope, Aica, Epic Education.
Presente nelle proposte progettuali anche il coinvolgimento attivo del mondo accademico, come l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, l’Università di Camerino, la Lumsa, la Fondazione Ortygia Business School e il Cetma.
Quali sono i progetti sostenuti dal bando Onlife
Molti progetti prevedono un percorso formativo su due livelli: uno di base, che vuole offrire corsi di alfabetizzazione informatica e digitale; e uno avanzato, dedicato a competenze specifiche nell’ambito del web design, robotica, blockchain, realtà aumentata e virtuale, intelligenza artificiale e a particolari figure professionali come Reputation Audit Manager e Rater, Data Engineer, Data Analyst, IT Support e Cyber Security Specialist, Digital Marketing Analyst e UX Designer, Web Front End Developer, Full Stack Developer.
Tra gli idonei del bando Onlife il progetto Train for Digital che ha come capofila la Fondazione Its Mita – Made in Italy Tuscany Academy dedicato al settore della moda. L’iniziativa nazionale si svilupperà con Confindustria Moda, che permetterà una forte connessione con le aziende di riferimento. Inoltre, è previsto il supporto dello Ied, che si occuperà della formazione in ambito retail e visual digitale.
Altra proposta valutata positivamente è Code (Creating Opportunities for Development and Employment), che vede come soggetto responsabile Intellegere Società Cooperativa Sociale. L’iniziativa, che si svilupperà tra le città e le province di Catania e Palermo, è focalizzata su due percorsi formativi: Java Web Developer e Frontend Developer.
Tra i selezionati anche Next Gen: Be your digital revolution, presentato dalla Fondazione Saccone: per i Neet della Campania è stato ideato un programma su automazione, robotica, intelligenza artificiale, data science che si servirà di strumenti didattici come micro-learning, gamification e tools interattivi.
I progetti vincitori del bando Futura
Tra le progettualità selezionate per il bando Futura, Digital Women – Digital skills in Tourism, Cultural Heritage and Artistic Assets, che ha come capofila il Centro Studi Turistici. Le attività saranno orientate a sviluppare competenze digitali nell’uso di software e applicazioni funzionali per lo sviluppo delle filiere del turismo e dei beni culturali-artistici, in particolar modo su quattro aree tematiche: realtà aumentata, applicazioni e software di e-business, social media management e utilizzo di stampanti 3D.
Le donne migranti e quelle escluse dal mercato del lavoro sono al centro del progetto IT.AC – In viaggio verso il futuro proposto da Informatici Senza Frontiere Aps: il progetto è un viaggio a più tappe verso professionalità 2.0, con diversi livelli di accrescimento delle competenze digitali e delle soft skills, pensato per garantire migliori opportunità professionali. G.I.L.D.A Inclusività di Genere e Informatica per nuove Lavoratrici in un Domani Accessibile, promosso dall’Its Alessandro Volta Nuove tecnologie della vita di Palermo, si ispira alle antiche associazioni dei mestieri, qui declinate in chiave digitale.
Nuovi bandi nel corso del 2023
“Il Fondo, che persegue una missione strategica per il futuro del Paese – dice Daria Perrotta, Presidente del Comitato di Indirizzo strategico del Fondo per la Repubblica Digitale – in tempi record ha consentito l’assegnazione di circa 13 milioni di euro di contributi, a beneficio di due universi di destinatari individuati dal Comitato di Indirizzo strategico: i Neet e le donne. Accrescere le competenze digitali, con particolare riferimento al mondo del lavoro, significa anche sostenere la società nell’esercizio della cittadinanza attiva. Ringrazio per l’ottimo lavoro svolto dal Soggetto attuatore del Fondo, il Presidente Giovanni Fosti, il Direttore Generale Giorgio Righetti e tutta la squadra operativa. Nel corso dell’anno verranno pubblicati nuovi bandi e si darà avvio alla valutazione di questi primi progetti sostenuti”.
“Oggi l’Impresa sociale del Fondo per la Repubblica Digitale restituisce al Paese il suo primo risultato: 23 progetti sostenuti – dice Giovanni Fosti, Presidente del Fondo per la Repubblica Digitale -. Iniziamo così a mettere in campo risorse per individuare e sperimentare i progetti più efficaci rispetto a due elementi: l’impatto e la scalabilità. Queste prime iniziative rappresentano la creatività e il know how di una comunità nazionale che vuole crescere e non lasciare indietro nessuno. I corsi di formazione che partiranno nei prossimi mesi saranno, infatti, gratuiti per coloro che parteciperanno. Il Fondo, in questo modo, si impegna concretamente a contrastare l’esclusione digitale, per realizzare una società più giusta ed equa. Costruiamo, così, quelle competenze necessarie per il futuro del Paese”.