“Abbiamo l’esigenza di superare una modalità tipica italiana, semplificata, sull’utilizzo delle tecnologie e della digitalizzazione. Abbiamo bisogno di molta più formazione, molta più qualità formativa e molto più tempo qualificato per la formazione. Tutti dobbiamo avere un punto di visione d’insieme della filiera dei saperi: questo cambiamento attraversa tutti”. Così Valeria Fedeli, il ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca nel suo intervento al convegno “Adolescenti oggi: nuove sfide, nuove alleanze educative” dove gli addetti ai lavori hanno tirato le conclusioni del progetto che ha coinvolto famiglie, istituti scolastici, studenti.
“Il tema vero è la relazione tra noi adulti e i ragazzi – sottolinea il ministro – l’essere capaci di ascoltare. Sull’innovazione tecnologica abbiamo avuto un salto, non un’evoluzione costante. Stiamo assistendo, e ancora non governando, a un salto di fase molto elevato che il digitale ha introdotto in tutto. Questa innovazione tecnologica, che non ha una fine ed è costantemente in cambiamento, mette molto più in difficoltà gli adulti delle nuove generazioni, soprattutto chi ha responsabilità dirette legate all’educazione”.
“Il tempo di questo cambiamento che dobbiamo fare nei nostri percorsi formativi oggi non può essere troppo dilatato – prosegue Fedeli – E necessario che tutto questo avvenga mettendo in rapporto la scuola, la famiglia e la società. Il rilancio del patto di corresponsabilità educativa è decisivo: non bisogna avere una scissione tra le nuove necessità di cultura del digitale per i ragazzi e genitori che usano, anche loro male, il digitale e il web. Diventa devastante, in una funzione differente che hanno genitori e personale scolastico. Noi non siamo i giudici che danno le pene: noi facciamo superare l’errore”.