Si chiama “Women4Ethical AI” la piattaforma di collaborazione lanciata dall’Unesco per promuovere l’uguaglianza di genere nell’Intelligenza artificiale. Il progetto punta in particolare a fornire uno spazio unico per i leader globali della gender equality accelerando l’attuazione della Raccomandazione Unesco sull’etica della AI, il primo strumento normativo globale nel settore, adottato all’unanimità dai 193 Stati membri nel 2021.
I numeri del digital gender gap
“In un momento in cui le tecnologie digitali stanno trasformando la vita di tutti i giorni – si legge nel documento Unesco – le donne sono sottorappresentate sia nella ricerca che nella progettazione di queste tecnologie. Le loro esigenze ed esperienze vengono trascurate anche dai designer e i dati utilizzati per addestrare l’Intelligenza artificiale sono spesso prevenuti nei confronti di donne e ragazze”.
Oggi, a livello globale, le donne e le ragazze hanno il 25% in meno di probabilità rispetto agli uomini di sapere utilizzare la tecnologia digitale per scopi di base, 4 volte in meno di probabilità di saper programmare e 13 volte in meno di probabilità di richiedere un brevetto Ict.
Inoltre, sono donne solo il 20% dei dipendenti in ruoli tecnici presso aziende di machine learning, il 12% dei ricercatori di intelligenza artificiale a livello globale e il 6% degli sviluppatori di software professionali.
Per questo “è urgente riequilibrare la situazione delle donne nell’IA per evitare analisi di parte e costruire tecnologie che tengano conto delle aspettative e dei bisogni di tutta l’umanità”, spiega Audrey Azoulay, direttore generale dell’Unesco.
Gli obiettivi della piattaforma
La nuova piattaforma riunisce 17 esperti di spicco del mondo accademico, della società civile, del settore privato e degli organismi di regolamentazione di tutto il mondo. Condivideranno la ricerca e contribuiranno a un archivio di buone pratiche.
Inoltre la piattaforma guiderà i progressi negli algoritmi e nelle fonti di dati non discriminatori e incentiverà le ragazze, le donne e i gruppi sottorappresentati a impegnarsi nell’intelligenza artificiale. “Grazie a questa rete di donne dinamiche e impegnate – dice Gabriela Ramos, vdg per le Scienze sociali e i Diritti umani dell’Unesco e co-presidente della piattaforma -. Faremo progressi reali nel garantire risultati inclusivi ed equi nell’intelligenza artificiale, come stabilito nella Raccomandazione dell’Unesco sull’etica dell’IA”.
Governance AI, etica e uguaglianza al centro
“Dobbiamo mettere l’etica e l’uguaglianza in prima linea nel dibattito sulla governance dell’IA e impegnarci – spiega Alessandra Sala, Direttore di AI e Data Science a Shutterstock e co-presidente della piattaforma – a mettere in atto raccomandazioni etiche come veicolo per proteggere i diritti umani, la libertà fondamentale e la dignità umana”. Gli strumenti proposti per garantire l’inclusione e l’emancipazione delle donne in ogni fase del ciclo di vita dell’IA includono stanziamenti di bilancio e sostegno alle donne nella ricerca, nel mondo accademico e nell’imprenditorialità.
Lo sviluppo, l’uso e la diffusione dei sistemi di intelligenza artificiale – si legge ancora nel documento Unesco – “rischia di riprodurre e amplificare i pregiudizi di genere esistenti e di crearne di nuovi: la mancanza di diversità nei dati, nei team di programmazione o negli approcci porta a strumenti di intelligenza artificiale distorti che propongono risultati discriminatori. Questi risultati vengono utilizzati per prendere decisioni importanti che riguardano la vita quotidiana dei cittadini”.