RISORSE UMANE

Intelligenza artificiale a servizio della formazione, Mip e Microsoft battezzano Flexa

Presentato oggi a Milano il progetto realizzato a quattro mani dalla School of Business del Politecnico e dalla filiale italiana di Redmond. La nuova piattaforma di digital mentoring punta a far incontrare online domanda e offerta di competenze specialistiche

Pubblicato il 13 Mar 2019

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Si chiama Flexa e ha l’ambizione di mettere a fattor comune l’Intelligenza artificiale e l’intelligenza umana per dare vita a un nuovo strumento di formazione professionale continua. Un digital mentor capace di personalizzare l’offerta formativa attingendo a oltre 200 mila contenuti multimediali provenienti da provider del calibro di Mit, Harvard University, Financial Times, Gartner, New York Times, ma soprattutto una piattaforma che permetterà a studenti, professionisti e aziende di superare uno dei principali ostacoli dell’era digitale: il mismatch tra domanda e offerta di competenze sempre più specialistiche.

“Il principale cambiamento nel mondo del lavoro è legato al fatto che gli attori sono inseriti in un ecosistema di conoscenze, skill e contenuti la cui complessità, fino a qualche anno fa, era semplicemente inimmaginabile”, ha spiegato Federico Frattini, Associate Dean for Digital Transformation del Mip Politecnico di Milano Graduate School of Business, intervenendo stamattina a Milano alla conferenza stampa di presentazione del progetto sviluppato a quattro mani dallo stesso Mip e da Microsoft Italia, con il supporto di B.Digital e dell’Università di Padova.

Basato sulla piattaforma cloud di Azure e sulle funzionalità di analisi e Artificial intelligence di Microsoft, il digital mentor di Flexa offre innanzitutto la facoltà di effettuare uno skill assessment avanzato, attraverso il quale gli utenti possono valutare i propri obiettivi e individuare i gap da colmare per raggiungerli, alimentando al tempo stesso un ecosistema che, su richiesta, mette in condivisione i dati generati dal test, oltre a quelli dichiarati, per aumentare le probabilità di match tra domanda e offerta di competenze.

In base alle specifiche caratteristiche ed esigenze di ciascun utente, l’intelligenza artificiale di Flexa suggerisce poi pillole di formazione quotidiana e offre contenuti da approfondire, profili compatibili per l’espansione del proprio network professionale e per la creazione di community, contatti di organizzazioni e start-up per avviare nuove forme di collaborazione all’interno dell’ecosistema.

D’altra parte, le imprese che si iscriveranno su Flexa saranno visibili all’intera Talent bank del Mip, costituita da italiani e stranieri provenienti dai programmi Mba, Executive Mba, dai master specialistici e dall’Academy e avranno accesso a tutte le competenze e le interazioni evidenziate sulla piattaforma, la cui autenticità è garantita dal Mip. Attualmente il database conta 12 mila persone, “ma abbiamo già la luce verde per estendere l’accesso a tutti coloro che sono usciti dai corsi di laurea del Politecnico di Milano, circa 200 mila persone”, ha detto Frattini. Dall’autunno la piattaforma sarà aperta anche a professionisti e aziende, che potranno collaborare con la Business School a campagne di recruiting mirate. Le imprese potranno pubblicare offerte di lavoro rivolte a candidati di alto profilo (anche suggeriti direttamente dalla piattaforma), mentre gli utenti potranno proporsi per le diverse posizioni aperte, ricevendo suggerimenti per essere in linea con i requisiti richiesti.

“Flexa è un chiaro esempio dell’impatto dell’Artificial Intelligence nel settore Hr. Una volta che la piattaforma infatti sarà estesa alle aziende, aiuterà le Risorse umane a effettuare selezioni sempre più precise e accurate in tempi più rapidi”, ha commentato Fabio Moioli, Direttore Divisione Enterprise Services di Microsoft Italia, sottolineando che il progetto, completamente italiano, è un unicum nel panorama delle soluzioni per la formazione continua e che ha ricevuto diversi riconoscimenti da parte della casa madre.

Frattini ha precisato che Flexa, al momento, non è uno strumento che le aziende possono utilizzare per la formazione dei loro dipendenti. “Ma è il nostro prossimo passo. Ipotizzando un’offerta Flexa as a service, dovremmo però rendere la piattaforma modificabile in base ai processi di assessment e ai learning management system di ciascuna impresa”. Un piano di sviluppo di non semplice esecuzione, che però potrebbe ampliare il modello di business che governerà nei primi tempi la piattaforma, avviata con un investimento complessivo di circa tre milioni di euro. Dalla prospettiva degli utenti, il meccanismo è freemium: si potrà accedere gratuitamente a Flexa, con la possibilità di sottoscrivere abbonamenti mensili al costo di pochi euro al mese. Le divisioni Hr delle imprese, le società di recruiting e gli head hunter pagheranno invece una fee annuale proporzionata al livello di servizio richiesto.

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