IL BANDO

Stem, via al progetto Polaris: 20 milioni per gli studenti italiani

Il Fondo per la Repubblica Digitale stanzia risorse per sostenere progetti di formazione e orientamento nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il sottosegretario Butti: “L’Italia può diventare leader nel panorama tecnologico globale”. Ecco come partecipare

Pubblicato il 22 Mar 2024

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Secondo il Report 2030 Digital Decade della Commissione Europea la carenza di esperti Ict e di laureati Stem è un fenomeno che coinvolge tutta l’Europa e che è caratterizzato da un ampio gender gap: le donne rappresentano solo il 19% dei professionisti Ict, mentre solo un laureato su tre nelle materie Stem è donna. Secondo il report della Commissione europea l’Italia è molto indietro: nel nostro Paese, infatti, solo il 46% delle persone fra i 16 e i 74 anni ha competenze digitali di base – contro la media europea pari al 54% – e solo l’1,5% dei laureati ha scelto un percorso di studi universitari in ambito Ict. La percentuale di specialisti del settore Ict e Stem sul totale dei dipendenti è pari solo al 3,9%, contro il 4,6% a livello europeo. Inoltre, l’analisi dei dati Eurostat evidenzia che fra i pochi laureati ed esperti in ambito Ict e Stem, le donne sono pochissime: mentre gli uomini laureati in ambito Stem rappresentano il 24,5% sul totale dei laureati, questa percentuale scende al 14,5% per le donne.

La mancanza di laureati e, in particolare, di profili tecnici e di professionisti nell’ambito Stem ostacola lo sviluppo del tessuto imprenditoriale italiano che lamenta una mancanza di esperti e, quindi, di forza lavoro. La scarsa consapevolezza delle esigenze del tessuto economico e del panorama di scelte possibili comporta, inoltre, una distribuzione delle iscrizioni a percorsi di studio universitari che non rispecchia la composizione del fabbisogno di competenze specifiche richieste dal mercato del lavoro.

Il 57,3% dei giovani tra i 15 e i 28 anni, infatti, ignora quali siano le competenze professionali da sviluppare sia in relazione alla propria inclinazione sia con riferimento alle richieste del mondo del lavoro, tuttavia quasi il 40% dichiara di non aver mai fruito di alcun servizio di orientamento, il 13% ne ignora l’esistenza e un’ampia percentuale ritiene difficile il passaggio all’istruzione superiore.

In questo contesto il Fondo per la Repubblica Digitale lancia il bando Polaris da 20 milioni. L’obiettivo è sostenere progetti rivolti alla formazione e all’orientamento di studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado per sostenere un accrescimento delle conoscenze e competenze Stem e favorire un approccio costruttivo, aperto e consapevole nella scelta dei percorsi formativi e professionali futuri. È questo l’obiettivo del bando Polaris da 20 milioni di euro.

Per Giovanni Fosti, presidente del Fondo Repubblica Digitale-Impresa sociale, “investire sull’orientamento dei giovani studenti significa impegnarsi per il futuro e la crescita di tutta la società italiana”.

“Con il nuovo bando “Polaris” vogliamo sostenere il miglior accesso possibile alla formazione per trasmettere una consapevolezza sia sulla rilevanza delle competenze Stem in quanto funzionali allo sviluppo dei talenti, che per le opportunità professionali di cui il Paese necessita. Ringrazio le Fondazioni di origine bancaria che sostengono questo importante progetto nazionale: essere uniti in questo obiettivo significa lavorare affinché la transizione digitale non diventi un’ulteriore forma di esclusione per il futuro del nostro Paese”.

Butti: “Italia può diventare leader del panorama tecnologico globale”

Per il sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti il bando è uno strumento chiave per superare il divario digitale. “La nostra azione di governo, sotto la guida del Presidente Meloni, è fortemente concentrata sull’eliminazione del divario digitale e sul potenziamento delle competenze digitali in Italia, cruciali per il nostro futuro economico e sociale – sottolinea Con il nuovo bando “Polaris” del Fondo per la Repubblica Digitale, sono stanziati 20 milioni di euro per la formazione e l’orientamento degli studenti nelle discipline Stem, un settore in cui il nostro Paese ha una marcata necessità di crescita. Questa iniziativa riflette l’impegno del nostro governo nel preparare le nuove generazioni a un mondo sempre più digitale, assicurando che le giovani menti italiane non solo colmino il gap esistente ma diventino leader nel panorama tecnologico globale» commenta il Sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti.

“Il Fondo per la Repubblica Digitale con questo nuovo bando compie un ulteriore passo in avanti per accompagnare l’Italia verso la transizione digitale – evidenzia  Giovanni Azzone, Presidente di Acri, Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio – Con “Polaris” l’azione del Fondo mira ad agire preventivamente orientando gli studenti verso le carriere Stem in modo consapevole e costruttivo. Grazie alla partnership tra pubblico (Governo) e privato sociale (Acri), il Fondo – che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal Pnrr e dall’Fnc – in via sperimentale fino al 2026 stanzia un totale di circa 350 milioni di euro ed è alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria alle quali è riconosciuto un incentivo, sotto forma di credito d’imposta. Grazie a questa virtuosa alleanza insieme lavoriamo per il futuro e l’innovazione del Paese”.

Sulla missione strategica delle attività del Fondo pone l’accento Daria Perrotta, presidente del Comitato di Indirizzo strategico del Fondo per la Repubblica Digitale. “Il Fondo, che persegue una missione strategica per il futuro del Paese, pubblica oggi un nuovo bando per 20 milioni di euro da assegnare a beneficio di un target specifico individuato dal Comitato di indirizzo strategico: studentesse e studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado – dice Perrotta – Nel nostro Paese è necessario continuare ad accrescere la consapevolezza circa l’importanza delle tematiche Stem al fine di far conoscere le opportunità di studio e formazione che le stesse rappresentano, anche incoraggiando la scelta dei connessi percorsi di studio nel pieno rispetto delle inclinazioni personali e con particolare attenzione alle esigenze del tessuto produttivo”.

Il bando Polaris

Il bando “Polaris” vuole selezionare progetti per supportare studenti e studentesse nella fase di transizione fra i diversi cicli di studi. Per questo il bando si rivolge esclusivamente a studenti iscritti al secondo e al terzo anno della scuola secondaria di I grado, oppure a studenti iscritti al terzo, quarto e quinto anno della scuola secondaria di II grado. Le proposte possono essere presentate da soggetti privati non profit, in forma singola o in partnership costituite da massimo cinque soggetti. Gli enti for profit possono essere coinvolti come partner per l’apporto di know-how nell’ambito dell’orientamento e formazione sulle materie Stem per una quota massima del 20% del contributo di progetto. All’interno di ciascun progetto deve essere coinvolta almeno una scuola. Il numero di partner scolastici coinvolti non rientra nel computo del numero massimo dei soggetti del partenariato.

Il Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale ha stanziato in totale 20 milioni di euro. In funzione del target individuato, il plafond complessivo è ripartito tra il target “scuola secondaria di primo grado” con 5 milioni di euro e il target “scuola secondaria di secondo grado” con 15 milioni di euro. Ogni progetto può essere sostenuto con un contributo minimo di 400 mila e un massimo di 1 milione di euro. C’è tempo fino al prossimo 7 giugno per partecipare al bando attraverso il portale Re@dy

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