FORMAZIONE E LAVORO

Consulenti digitali e competenze Stem: via ai Talent Program

Experis Academy, Microsoft e l’Università Federico II di Napoli puntano sui laureati: percorso per esperti in tecnologia low-code. Il progetto Next-Gen di Codemotion e Bending Spoons per abbattere il tech gender gap: coinvolte 5 scuole a Milano, Torino, Roma e Catania. Partono la Basilicata Academy e i master in Blockchain e quello in Cloud & DevOps di Var Group e Talent Garden

Pubblicato il 05 Apr 2023

Formazione digitale, si moltiplicano i Talent Program in Italia che puntano a colmare il digital mismatch. Si parte con il progetto di Experis Academy, Microsoft Italia e Università degli Studi di Napoli Federico II che lanciano un corso per formare gratuitamente consulenti low-code su tecnologie Microsoft, mentre Codemotion e Bending Spoons puntano con “Next-Gen Project” a colmare il gender gap nelle materie Stem. E ancora, via al progetto “Basilicata Academy-Sviluppo Basilicata-Hspi” che prevede corsi di formazione nei servizi di business consulting, IT Governance e digital innovation mentre a Roma debutta il Master Lab in Blockchain Technology & Management.

Secondo l’Osservatorio “Tech Talent Outlook” di Epicode le figure più ricercate sono gli sviluppatori: oltre 7 aziende su 10 cercano Front End Developer (76%), Back End Developer (74%) e Full Stack Developer (73%). Molto richiesti i data analyst, ricercati dal 33% delle aziende, mentre gli esperti di cybersecurity sono nel mirino del 21% delle realtà appartenenti al campione.

Il corso per consulenti low-code

Firmato Experis Academy, Microsoft Italia, Università degli Studi di Napoli Federico II il primo Junior Talent Program, in partenza a maggio e aperto a 15 laureati in ogni disciplina, che mira a formare consulenti low-code, una tecnologia che entro il 2025 riguarderà il 70% delle applicazioni aziendali. Il corso ha l’obiettivo di formare gratuitamente dei consulenti low-code su tecnologie Microsoft che siano in grado di implementare soluzioni senza o con poco codice, che normalmente richiederebbero competenze di sviluppo molto elevate.

L’iniziativa punta a offrire una risposta alla crescente difficoltà delle aziende italiane nel reperire i talenti di cui hanno bisogno, specie in ambito digitale. Secondo i dati di ManpowerGroup, infatti, il cosiddetto skill shortage in ambito IT riguarda ormai il 72% delle imprese del Paese, che faticano a trovare le figure con le competenze desiderate.

In questo contesto, la scarsa disponibilità sul mercato di sviluppatori dotati di skill avanzate, aumenta l’importanza e la necessità di sistemi di sviluppo low-code, piattaforme che permettono di creare applicazioni riducendo al minimo la programmazione tradizionale. Secondo Idc il 48,6% delle aziende sta acquistando piattaforme low-code o no-code per spostare l’innovazione all’interno dell’azienda. Entro il 2023, si prevede che lo sviluppo low-code sarà adottato da oltre il 50% delle aziende medio-grandi, mentre secondo Gartner, entro il 2025 il 70% delle nuove applicazioni sviluppate utilizzerà tecnologie low-code o no-code, rispetto a meno del 25% nel 2020.

I vantaggi del low-code

Riduzione del tempo di sviluppo, dei costi, dell’utilizzo di risorse e una maggiore pervasività delle tecnologie digitali in azienda fra i vantaggi del low-code. Inoltre, consentendo alle organizzazioni di semplificare i processi, le piattaforme low-code avvicinano profili con background non tecnici alle grandi opportunità che offre il mondo IT e, di conseguenza, ampliano il bacino di potenziali candidati a disposizione delle imprese.

“Low-code e no-code rappresentano il futuro dello sviluppo di applicazioni aziendali, ottimizzando processi, costi e risorse. Soprattutto, consentono di ovviare alla cronica carenza di profili Stem – dice Claudia Cattaneo, Head of Experis Academy. Secondo Marcello Marchetti, Sr Partner Technology Manager di Microsoft Italia “lo skills mismatch è un problema sempre più urgente nel nostro Paese che può frenare in modo significativo la crescita. Soprattutto in ambito IT e discipline Stem, c’è una forte carenza di figure professionali adeguate. Per accelerare sulla trasformazione digitale non servono solo i giusti strumenti ma occorrono anche competenze e cultura del digitale per coglierne i benefici e le opportunità”.

“Non c’è dubbio che le tecnologie low-code e no-code stiano rivoluzionando le aziende, dando loro il vantaggio competitivo di cui hanno bisogno per soddisfare le richieste del mercato odierno” ribadisce  Anna Rita Fasolino, Professore Associato di Ingegneria del Software, Università degli Studi di Napoli Federico II.

Il corso gratuito durerà sei settimane a partire dal 15 maggio, con un impegno full-time dal lunedì al venerdì per un totale di 240 ore. Si terrà in modalità ibrida e avrà un approccio fortemente pratico e laboratoriale. Nello specifico, i contenuti del corso riguarderanno l’utilizzo dei moduli standard di Microsoft Customer Engagement e la piattaforma di sviluppo di applicazioni low-code Power Platform, che include Microsoft Power Apps e Microsoft Power Automate.

Stop al gender gap nelle discipline Stem

Via al Next-Gen Project, il progetto educativo realizzato da Codemotion e Bending Spoons nato per colmare il gender gap nelle materie Stem. Il corso si rivolge a 200 studentesse delle scuole superiori con 400 ore di contenuti didattici e 104 laboratori per completare la formazione. Obiettivo fornire alle studentesse le competenze necessarie in materia di coding e Intelligenza Artificiale, per realizzare progetti e soluzioni software originali sul tema del cambiamento climatico.

Le studentesse potranno approfondire il linguaggio di programmazione Javascript, con il quale si interfacceranno per creare prototipi interattivi di servizi innovativi, progetti di data visualization, software e arte generativa. Ulteriore obiettivo sarà l’esplorazione delle potenzialità più recenti di coding e machine learning, come assistenti virtuali, generatori di immagini o AI art.

“Pensiero analitico, familiarità con il coding e capacità di mettere in atto processi di problem solving creativo guideranno il mercato del lavoro del futuro, soprattutto per le donne – dice Chiara Russo, Ceo e co-founder di Codemotion -: si prevede, infatti, che entro il 2030 tra i 40 e i 160 milioni di donne in tutto il mondo dovranno rinegoziare la propria posizione lavorativa acquisendo nuove competenze digitali”.

“Le soluzioni ai grandi problemi del futuro come il cambiamento climatico dovranno essere sempre più innovative – spiega Massimo Avvisati, Head of EdTech R&D di Codemotion -. Risolvere i problemi con flessibilità e conoscenze trasversali sarà la principale sfida che i professionisti e le professioniste tech di domani si troveranno ad affrontare”.

“Puntiamo ad aiutare le studentesse della nuova generazione a scoprire e far fiorire la loro passione per la tecnologia e la sua applicazione a problemi reali” dichiara Silvia Trebini, Senior Recruiter di Bending Spoons.

In Basilicata i corsi per la digital innovation

Cinquanta lucani diplomati e laureati, tra i 18 e i 35 anni, potranno avere accesso a un percorso formativo, 35 di essi accederanno al tirocinio in aziende: sono alcune delle caratteristiche del progetto “Basilicata Academy-Sviluppo Basilicata-Hspi”. L’ambito è quello dei servizi di business consulting, IT Governance, digital innovation: i candidati saranno inseriti in un percorso formativo nei settori della sanità, attività produttive e turismo e in generale alla digitalizzazione di amministrazioni pubbliche e locali.

La formazione potrà prevedere anche il conseguimento di certificazioni riconosciute a livello internazionale e l’apprendimento continuo.

Si tratta del terzo step della Basilicata Academy, voluta da Sviluppo Basilicata al fine di creare una formazione professionalizzante a beneficio di giovani lucani in un percorso di partnership con l’Università della Basilicata ed è a totale costo zero per la Regione.

Il master Cloud & DevOps

Var Group e Talent Garden annunciano la partenza del Cloud & DevOps Master, un percorso didattico online di 9 settimane, dal 19 maggio, che mira a formare DevOps Specialist, una delle 4 professioni più richieste nel mondo tech. Var Group metterà a disposizione 24 borse di studio per gli studenti del master, che saranno selezionati attraverso un test e un challenge day previsto per il 9 maggio.

Le figure più ricercate in Italia

Sono gli sviluppatori le figure più ricercate più ricercate in Italia nel settore tecnologico secondo l’Osservatorio Tech Talent Outlook lanciato da Epicode. Oltre 7 aziende su 10 cercano Front End Developer (76%), Back End Developer (74%) e Full Stack Developer (73%). Molto richiesti anche i data analyst, ricercati dal 33% delle aziende, mentre gli esperti di cybersecurity sono nel mirino del 21% delle realtà appartenenti al campione.

A livello geografico, le regioni italiane che offrono più opportunità sono la Lombardia, da cui provengono il 19% delle richieste, e il Veneto (12%). Emilia-Romagna, Campania e Lazio occupano la terza posizione con il 9% delle richieste a testa. Mentre Friuli-Venezia Giulia e Toscana registrano il 7% delle ricerche. Inoltre un ulteriore 7% delle richieste proviene da aziende che non operano in Italia, ma che sono interessate ai nostri esperti di tecnologia.

“Il nostro osservatorio ci permette di analizzare l’evoluzione delle figure e delle competenze più ricercate dalle aziende che operano nel nostro Paese – dice Ivan Ranza, Ceo di Epicode -. I dati di questa prima edizione confermano che siamo di fronte ad un panorama molto vivace: le professioni tech e Ict offrono tante opportunità di carriera e le aziende sono continuamente alla ricerca di figure in grado di supportarle nel percorso di transizione digitale che riguarda tutte le realtà, dalle multinazionali alle pmi. Da notare un fenomeno interessante sul quale prestare attenzione, il 7% dei giovani con queste competenze lavora per aziende straniere pur risiedendo in l’Italia, sottraendo quindi preziose competenze che servono al nostro paese. Fondamentale, dunque, lavorare sul tema delle competenze e fare in modo che l’offerta si allinei alla domanda e che il digitale possa essere, ancora di più, uno dei propulsori dell’economia del Paese”.

Blockchain, via al Master Lab

A scuola di blockchain. Aperte le iscrizioni per il Master Lab in Blockchain Technology & Management, il percorso di formazione organizzato da The Blockchain Management School, al via il 12 maggio.  Il corso si terrà a Roma, sia in presenza che in live streaming sul Campus Virtuale ed è rivolto a giovani laureati, diplomati, professionisti, imprenditori. Alla fine del master, per un totale di 200 ore, l’allievo riceverà un attestato di qualifica registrato su Blockchain Ethereum e certificato Nft.

“Più del 60% dei lavori che conosciamo oggi cambierà – dice Gian Luca Comandini che con Romolo De Stefano, Presidente della Fondazione Ateneo Impresa, ha fondato la scuola e dirige il master -. Questo non significa che spariranno, ma che si adatteranno e evolveranno sulla base di Blockchain e Intelligenza Artificiale”.

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