WEARABLE

Debutta al Ces il “sesto dito robotico” made in Italy

Progettato e sviluppato dalla startup innovativa Existo, il dispositivo punta a compensare perdite di forza in persone colpite da paresi e a prevenire incidenti sul lavoro. Supporti rigidi e giunzioni morbide consentono il recupero dell’indipendenza motoria

Pubblicato il 27 Dic 2019

SIXTO_low

Intelligenza artificiale al servizio delle disabilità e della prevenzione di infortuni sul lavoro. Si chiama Sixto il primo “dito robotico” progettato e sviluppato da Existo, startup innovativa che produce wearable per potenziare le capacità umane. Ideato nei laboratori Sirslab dell’Università di Siena, nato e sviluppato nella Fabbrica di Imprese e-Novia, il dispositivo robotico potenzia le capacità di presa a supporto di persone con emiparesi agli arti superiori, promuovendo il recupero dell’indipendenza nelle attività quotidiane grazie alla compensazione, da parte del dito robotico, della perdita delle capacità di presa dell’arto stesso.

Sul palcoscenico del Ces di Las Vegas

Sixto verrà presentato sul palcoscenico internazionale del Ces, di scena a Las Vegas dal 7 al 10 gennaio 2020.

Sixto è un esoscheletro leggero dalla configurazione a settori che alterna supporti rigidi a giunzioni morbide guidati da un unico tendine. Grazie a questa particolare configurazione brevettata nei laboratori Sirslab, il dito si adatta all’impugnatura di oggetti di dimensioni e forme diverse: da quella cilindrica di una bottiglia d’acqua a quella di un contenitore, fino agli oggetti più morbidi. In questo modo consente a persone dalla ridotta funzionalità di presa della mano la possibilità di continuare la riabilitazione in ambito domestico, agevolando un recupero motorio e psicologico continuativo nel tempo.

Tra le possibili applicazioni di Sixto anche quella di prevenzione degli incidenti in ambito professionale. Soprattutto sul posto di lavoro, infatti, Sixto può contribuire a ridurre l’incidenza degli infortuni professionali o la diffusione di patologie degenerative, sostituendo le capacità di presa della mano quando sottoposta ad attività lavorative faticose e ripetitive.

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