LA VERTENZA

Esuberi Ericsson, tavolo aperto al Mise. Riflettori sulla newco

In ballo i 600 tagli e la nascita di Exi, la nuova società che si occuperà di manutenzione. Sindacati peroccupati per la mancata applicazione del contratto nazionale Tlc. Calenda: “Tutelare le professionalità”. Nei prossimi giorni il secondo round

Pubblicato il 29 Dic 2017

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Parte al Mise il confronto sui 600 esuberi Ericsson. All’incontro hanno partecipato il ministro Calenda, i vertici italiani della multinazionale svedese e i rappresentanti di Slc, Fistel, Uilcom e Ugl Telecomunicazioni.

L’azienda ha illustrato il nuovo piano che prevede, oltre agli esuberi strutturali, anche una riorganizzazione societaria ed alcune esternalizzazioni.

Secondo quanto risulta a CorCom, la multinazionale svedese ha confermato la nascita, a partire dal primo gennaio, di una nuova società – Exi il suo nome – al 100% di proprietà di Ericsson che si occuperà esclusivamente della manutenzione dei siti e dove saranno dirottati  486 lavoratori su circa 3 mila a livello nazionale.

Rispetto ad Exi, a preoccupare i sindacati è la revisione contrattuale dato che l’azienda ha esplicitato l’intenzione di non applicare il contratto nazionale delle Tlc ma di optare per un contratto aziendale ad hoc.

Inoltre Ericsson procederà ad ulteriori 200 esuberi circa tramite cessione di ramo d’azienda, ma non è stato detto nulla su potenziali acquirenti.

“La ristrutturazione che interessa la multinazionale delle Tlc può essere gestita solo con il confronto tra le parti” ha commentato il ministro  dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, esprimendo preoccupazione per le conseguenze occupazionali del piano. Il ministro ha sollecitato le parti ad avviare da subito il confronto di merito,  per ricercare soluzioni che evitino licenziamenti, individuando nuove opportunità professionali utilizzando, se necessario, anche gli ammortizzatori sociali disponibili.

“Il mondo delle Tlc è attraversato in tutto il mondo da grandi processi di trasformazione – ha spiegato il ministro – Dobbiamo evitare che questo porti alla dispersione del patrimonio di professionalità presente in Italia. E’ un problema che deve interessare tutti, anche chi entra per la prima volta nel nostro mercato” .

“Abbiamo spiegato a Calenda tutte le incongruenze che esistono in questo settore- dice il segretario generale della Uilcom, Salvo Ugliarolo – L’arrivo di aziende nel nostro Paese che da una parte dichiarano grandi investimenti – dall’altra però sono causa di ingenti problemi che si traducono in crisi all’interno di quello che dovrebbe essere uno dei settori strategici del Paese. Ho chiesto al ministro di chiamare al tavolo tutte le aziende corresponsabili di questo meccanismo contorto, a cominciare da quelle cinesi, per capire cosa realmente stanno facendo in termini di investimenti ed occupazione in Italia”.

Le parti si incontreranno già dalle prossime ore per avviare il confronto di merito e trovare rapidamente un accordo per la gestione del difficile processo di riorganizzazione illustrato oggi da Ericsson.

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