STRATEGIE

Fascicolo digitale del lavoratore, Parisi: “Chiave per innovare le politiche attive”

Il presidente di Anpal: “Il sistema consentirebbe di avere a disposizione tutte le informazioni- esperienze e competenze certificate – necessarie ad abilitare interventi di sostegno ad hoc”. Sprint dal Next Generation Eu

Pubblicato il 01 Mar 2021

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Fascicolo elettronico del lavoro pilastro delle politiche attive. Il presidente dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal) Mimmo Parisi, ascoltato oggi al Senato sul Recovery plan, ha spiegato come sia “fondamentale realizzare il fascicolo elettronico del lavoratore, detto anche sistema di ‘open badge’. E’ uno strumento già previsto dalla legge, ma da implementare e perfezionare con sistemi digitali moderni, che includano anche metodologie come l’intelligenza artificiale e la blockchain”.

Il fascicolo digitale del lavoratore, ha proseguito, “consente a chi cerca lavoro di definire il proprio percorso professionale nel tempo, di organizzare e gestire le transizioni, di capitalizzare le esperienze nel mercato del lavoro e nel sistema formativo, in relazione alle esigenze del mondo delle imprese”, ha sostenuto Parisi

In questo contesto Anpal, “si pone anche come catalizzatore operativo, per favorire un’efficace erogazione dei servizi, attraverso la collaborazione pubblico-privato” ed è “chiamata a garantire che il pubblico mantenga il suo ruolo di regia e coordinamento del sistema delle politiche attive del lavoro, valorizzando al tempo stesso tutto ciò che gli operatori privati possono mettere a disposizione”. ssioni Bilancio e Politiche europee del Senato.

Il governo Conte aveva previsto di realizzare lo strumento facendo appunto leva sulle risorse del Next Generation Eu e farne il pilastro delle certificazioni ottenute dai lavoratori.

Sull’implementazione dei sistemi di convalida dell’apprendimento non formale e informale, il ministero del Lavoro, assieme al coordinamento delle Regioni, il ministero dell’Istruzione, il ministero dell’Università e della Ricerca, Anpal e Inapp, ha proceduto lo scorso autunno alla stesura delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze.

Le linee guida permetteranno di attivare le procedure per l’identificazione, la validazione e la certificazione degli apprendimenti acquisiti in contesti non formali e informali, con evidenti ricadute sull’occupabilità e mobilità dei giovani.

E la certificazione delle competenze, anche di quelle tecnologiche e digitali, avverrà proprio attraverso la definizione del fascicolo elettronico unico del lavoratore, progetto presentato nell’ambito del Recovery Plan, che integrerà in modo interoperabile i dati presenti nelle banche dati di tutti i soggetti coinvolti nella fase di ingresso al mondo del lavoro, permettendo così a imprese e operatori di fruire di informazioni certificate sui vari aspetti che riguardano i singoli cittadini.

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