LinkedIn pagherà 1,8 milioni di dollari come parte dell’accordo di conciliazione con il dipartimento del Lavoro americano nel procedimento che l’ha vista coinvolta per presunta disparità salariale nel periodo 2015-2017 a danno di quasi 700 lavoratrici delle sedi californiane.
Il servizio di networking professionale, acquisito da Microsoft nel 2016 per 26,2 miliardi di dollari, chiude così il dossier aperto dal Labor department degli Stati Uniti a seguito di una denuncia per discriminazione salariale presentata dagli investigatori federali dopo un controllo di routine sulla compliance dell’azienda.
La cifra di 1,8 milioni di dollari corrisponde agli arretrati sugli stipendi che l’accusa ha calcolato che debbano essere pagati alle dipendenti interessate. LinkedIn ha negato di aver attuato alcuna discriminazione salariale.
L’accordo col dipartimento del Lavoro
Come si legge nella nota del dipartimento del Lavoro americano, l’agenzia del governo e LinkedIn hanno stipulato un accordo di conciliazione per risolvere le accuse di “sistemica discriminazione di genere nelle retribuzioni” da parte dell’azienda.
Un controllo di routine dell’Office of Federal contract compliance programs (Ofccp) ha rilevato che, dal 1 marzo 2015 al 1 marzo 2017, LinkedIn non ha rispettato l’ordine esecutivo 11246. In particolare, l’ufficio federale ha sostenuto di aver portato alla luce una presunta disparità salariale per centinaia di dipendenti dei team Engineering and Marketing a San Francisco e dei team Engineering e Product a Sunnyvale.
Secondo i termini dell’accordo tra le parti, LinkedIn pagherà 1,8 milioni di dollari in salari arretrati e interessi alle dipendenti interessate; terrà un programma di formazione del personale per garantire il rispetto degli obblighi di non discriminazione di LinkedIn; condurrà, per i prossimi 3 anni, una valutazione delle sue retribuzioni per verificare che siano gender-neutral e, in caso contrario, apporterà le necessarie modifiche salariali. LinkedIn rivedrà anche le sue politiche e pratiche di compensazione e acconsentirà al monitoraggio e alla rendicontazione per garantire il rispetto degli obblighi contrattuali federali.
LinkedIn: “Nessuna discriminazione sugli stipendi”
LinkedIn ha negato ogni discriminazione salariale e ha affermato che i suoi modelli statistici non hanno portato alla luce alcuna disparità nelle retribuzioni di uomini e donne di pari ruolo. Il governo ha invece affermato che la propria analisi ha rilevato significative disparità salariali anche dopo aver controllato “fattori esplicativi legittimi”.
“Anche se abbiamo accettato l’accordo per chiudere il procedimento, non siamo d’accordo con quanto afferma il governo”, ha dichiarato LinkedIn. “LinkedIn remunera e ha remunerato i suoi dipendenti in modo equo a parità di ruolo e posizione”.
Le leggi federali vietano le pratiche discriminatorie nelle aziende che sono fornitori del governo federale.