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Intelligenza artificiale, ecco le 5 professioni a prova di futuro

Prompt Designer, Data Labeler, Ethicits, Conversational Designer e “Giardinieri” del fututo i nuovo mestieri mappati dalla startup Indigo.ai. Background tecnico e comprensione dei modelli linguistici fra le competenze trasversali richieste

Aggiornato il 16 Mar 2023

intelligenza artificiale

L’85% delle professioni che esisteranno nel 2030 non è stato ancora inventato. E il 51% delle aziende, oggi, stia investendo in Intelligenza artificiale. E’ facile immaginare, quindi, che nei prossimi anni la relazione tra aziende e consumatori ruoterà sempre più attorno alle nuove tecnologie di AI, siano esse modelli generativi, predittivi o conversazionali.

Emerge da un’analisi di Indigo.ai – startup di Intelligenza Artificiale conversazionale – secondo cui ai professionisti del futuro saranno richieste competenze trasversali che integrano un background tecnico e la profonda consapevolezza delle specificità dell’AI con la comprensione dei modelli linguistici o la conoscenza di temi etici alla base del dibattito sull’impatto dell’AI. In questo scenario si aprono non solo nuove sfide, in termini di competenze da acquisire, ma anche innumerevoli possibilità e professioni innovative.

Patto università-aziende per formare i futuri lavoratori

Dal designer della Conversazione e del Prompt all’Artificial Intelligence Ethicist, dallo specialista del Data Labeling fino a immaginare giardinieri di ultima generazione in grado di “conversare” con le piante grazie a innovativi sistemi di traduzione, Indigo.ai indica in un podcast (con Mario Moroni, autore di contenuti per le aziende e Sofia Erica Rossi divulgatrice scientifica) le  5 professioni del futuro sempre più richieste in un mercato fatto di conversazioni.

“La tecnologia sta cambiando il mondo del lavoro, in qualsiasi settore, a una velocità impressionante e l’Intelligenza artificiale, sempre più parte dei processi aziendali, è una potente alleata per aiutarci a sognare e creare le professioni del futuro”, spiega Gianluca Maruzzella, Co-founder & Ceo di indigo.ai -. Di conseguenza i professionisti del futuro, in ogni ambito, dovranno possedere una conoscenza base delle tecnologie di AI. Nel formarli, un ruolo dovrà essere rivestito dalle università introducendo insegnamenti su questi nuovi strumenti, in collaborazione con le aziende che stanno lavorando su queste tecnologie da anni”.

Ecco le 5 professioni del futuro

Designer della Conversazione: progetta l’esperienza conversazionale. Il Conversation Designer, responsabile della progettazione dell’esperienza utente in una conversazione che avviene tramite chatbot, ha competenze di copywriting e UX Design e si occupa di progettare il flusso e i contenuti della conversazione per rispondere ai potenziali dubbi e curiosità degli utenti.

Prompt Designer: un ponte tra machine learning e linguaggio umano. Se il Conversation Designer si occupa di scrivere le conversazioni in modo da portare i migliori risultati possibili per aziende e utenti, il passo successivo è il Prompt Designer. Lo specialista del prompt, ossia del “brief” o istruzione che viene data ai modelli di AI generativa per produrre il risultato desiderato (sia esso un testo, un’immagine o, nel caso del chatbot, una conversazione), conosce le tecnologie e, al contempo, il linguaggio umano e le sue dinamiche.

Artificial Intelligence Ethicist: valuta l’impatto dell’AI. Solitamente provvisto di un background filosofico, l’eticista dell’Intelligenza Artificiale è uno studioso di AI Ethics, ossia del sistema di principi e tecniche morali destinati a uno sviluppo responsabile delle tecnologie di AI. L’Artificial Intelligence Ethicist è una figura – spesso di provenienza accademica – a supporto delle aziende per eliminare i bias dell’Intelligenza Artificiale e porsi domande sull’impatto delle tecnologie.

Data Labeling Specialist: il futuro è nell’organizzazione dei dati. La professione del Data Labeling Specialist, specialista nell’“etichettatura dei dati”, cresce sempre di più: si prevede infatti che il mercato dell’organizzazione dei dati arriverà a 3,5 miliardi di dollari entro la fine del 2024. Che si tratti di etichettatura dei dati a scopo di riconoscimento immagini, sistemi vocali o elaborazione di contenuti testuali, i data labeler aiutano i modelli a concentrarsi su input specifici e riconoscerli.

Giardinieri del futuro: i giardinieri che “conversano” con le piante. In uno scenario futuristico le conversazioni saranno estese anche all’interazione con altre specie viventi, animali e piante. Per esempio, sarà possibile per i giardinieri del futuro conversare con le piante grazie a specifici e innovativi sistemi di traduzione simultanea tra linguaggio umano e linguaggio vegetale.

Articolo originariamente pubblicato il 15 Mar 2023

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