Green e digitale trainano la domanda di lavoro. Saranno infatti circa 2,7 milioni le persone che complessivamente entreranno nel mondo del lavoro nei prossimi cinque anni: il 56% dovrà essere in possesso di competenze digitali e il 62% dovrà avere competenze legate alla sostenibilità ambientale. Dalle percentuali ai numeri: entro fine 2024 il mercato del lavoro richiederà 1,6 milioni di lavoratori che possano sviluppare soluzioni e strategie ecosostenibili e 1,5 milioni di lavoratori in grado di utilizzare gli strumenti di Internet in maniera più o meno professionale. È quanto mostrano le previsioni a medio termine (2020-2024) del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere, presentate a Job&Orienta. Digitalizzazione e ecosostenibilità sono tra i principali fattori di cambiamento nel mondo del lavoro e nei prossimi anni un ulteriore impulso in questa direzione potrebbe venire dagli investimenti europei legati alla Next Generation Eu.
Le competenze digitali per lavorare
Le competenze digitali sono diventate ancora più strategiche alla luce dei recenti avvenimenti. La pandemia da Covid-19 ha determinato una fortissima accelerazione del processo di digitalizzazione che era già in atto, sia innescando un cambiamento in senso digitale di molte attività produttive (smart working, e-commerce, digitalizzazione delle procedure in molti servizi alle imprese e alle persone), sia imponendo una forte crescita “obbligata” delle competenze digitali di molti lavoratori così come degli studenti.
Le competenze digitali di base come l’uso di tecnologie internet e di strumenti di comunicazione visiva e multimediale, saranno richieste a circa 1,5milioni dei lavoratori previsti in ingresso nei prossimi 5 anni, pari al 56% delle opportunità di lavoro che si creeranno fra turnover e nuovi posti di lavoro.
Anche in questo caso, la domanda di competenze digitali interesserà figure professionali già esistenti quanto nuove professioni emergenti come data scientist, big data analyst, cloud computing expert, cyber security expert, business intelligence analyst e artificial intelligence system engineer.
Competenze green “trasversali”. Nasce l’informatico ambientale
La domanda di competenze green riguarderà in maniera trasversale tutte le professioni, concentrandosi in particolare sui profili ad elevata specializzazione e tecnici: il 46% dei lavoratori con competenze “verdi” saranno infatti profili altamente qualificati (744mila professionisti).
Per 452mila di questi la green skill è considerata addirittura determinante. Maggiori competenze green saranno richieste a figure professionali già esistenti: ingegneri civili, ingegneri energetici e meccanici, ma anche i tecnici nella gestione dei cantieri edili e i tecnici della sicurezza sul lavoro. Infatti, il settore delle costruzioni, che già si distingue per una forte incidenza di figure con attitudine green elevata, potrà dare forte slancio alla domanda di occupati per soddisfare le esigenze di riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente e di una progettazione più attenta alla sostenibilità degli edifici, alla limitazione di consumi energetici e delle emissioni dannose.
Inoltre, la domanda di competenze green farà emergere nuove figure professionali (green jobs): giurista ambientale, energy manager, specialista in contabilità verde, l’informatico ambientale, il promotore di nuovi materiali sostenibili.