STRATEGIE

Enreach rafforza le operazioni in Italia: focus sul “fully mobile”

Bertrand Pourcelot, managing director della divisione per service providers di Enreach, specialista delle soluzioni di unified communication and collaboration, spiega le strategie di espansione nel nostro Paese e le opportunità insite nei cambiamenti imposti dall’emergenza sanitaria

Pubblicato il 15 Mar 2021

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Coniugare economie di scala, garantite da un ecosistema in continua crescita, con una forte personalizzazione delle soluzioni, possibile grazie a una rete di partner capillare e ben insediata nei mercati target. È questa l’ambizione di Enreach, azienda con vent’anni di storia alle spalle specializzata nella fornitura di piattaforme di unified communication and collaboration orientate soprattutto al mercato dei service provider.

Proprio in questi giorni Enreach sta rafforzando le operazioni in Italia forte di una proposizione fondata su un approccio full stacks e sulla flessibilità del cloud: dai sistemi Interactive Voice Response alle funzionalità di operatore automatico, passando per la messaggistica unificata e le soluzioni per la videoconferenza e la collaborazione remota, Enreach ha intenzione di cavalcare l’onda del new normal e l’esplosione dello smart working innescata dall’emergenza pandemica con un’offerta platform-as-a service totalmente fruibile anche in mobilità. È lo stesso Bertrand Pourcelot, managing director di Enreach, a descrivere la strategia del gruppo in Europa e in Italia.

Foto di Bertrand Pourcelot
Bertrand Pourcelot, managing director di Enreach

Le ambizioni di Enreach sul mercato internazionale

“Pur essendo basati nei Paesi Bassi, siamo a pieno titolo un player di respiro europeo, e la costellazione di servizi che abbiamo sviluppato attraverso acquisizioni e crescita organica, insieme alla rete di partner costruita nei vari Paesi, ci permette di affrontare con efficacia quello che si rivela essere sempre di più un mercato estremamente frammentato”, spiega Pourcelot, che sottolinea la ferma volontà di continuare a incrementare la rilevanza di Enreach inglobando e creando nuove soluzioni tecnologiche verticale per verticale, in modo da soddisfare le specifiche esigenze delle varie industry.

Attualmente il gruppo serve più di 100 service providers, 1.700 reseller, e due milioni di utenti finali a livello mondiale. Il fatturato è generato infatti in una ventina di Paesi, tra cui figurano pure Brasile e Australia, anche se il focus come detto rimane in Europa, dove sono impiegati più di 950 collaboratori. Dalla nascita del nucleo originario della società olandese, inizialmente chiamata Within Reach, l’espansione è avvenuta prima attraverso la fusione del service provider olandese Voiceworks con la tedesca Swyx, fornitore di Deutsche Telekom, e l’acquisizione della francese Centile (ora Enreach for Service Providers, di cui Pourcelot è a capo), e poi con la graduale acquisizione dei marchi, Eazit, i4IP, Botsquad (Olanda), Ipnordic, M Mobility, HeroBase (Danimarca), Network Telecom (UK), e Masvoz (Spagna), che hanno permesso di mettere a punto un’offerta a 360 gradi.

Al momento il gruppo sta unificando tutti questi brand in un’unica offerta tecnologica. Il che implica un processo di convergenza delle interfacce utente e delle funzionalità a cavallo dei diversi sistemi in portafoglio. “Un’operazione che sta già dando i primi frutti e verrà consolidata nel secondo trimestre del 2021”, garantisce Pourcelot.

Una strategia basata sul coinvolgimento dei partner

L’approccio indiretto al mercato e il rapporto con i partner di canale è realmente strategico per Enreach. Non si tratta solo di avere un appoggio sul territorio, ma di sintetizzare una precisa risposta alla concorrenza d’oltreoceano, che pur potendo contare su una potenza di fuoco maggiore non può garantire secondo Pourcelot la stessa vicinanza alle piccole e medie imprese. “In Paesi come la Francia e l’Italia, dove i livelli di adozione del cloud e la maturità digitale variano da realtà a realtà, il concetto di prossimità è molto sentito. Non solo da parte delle aziende, ma anche dagli stessi system integrator, che vogliono contare sempre di più nella quotidianità dei propri clienti in qualità di abilitatori della digital transformation, ed essere coinvolti dai vendor rispetto all’evoluzione delle soluzioni tecnologiche step by step. Esattamente la nostra mission. Enreach è in grado inoltre di offrire ai partner i prodotti in modalità white label, così che possono personalizzarli con il proprio brand. Sono questi gli elementi che ci permettono di trasferire valore lungo tutta la filiera, e non soltanto agli utenti finali”.

La mobility come fattore chiave di successo per i service provider italiani

Come accennato, per un player come Enreach il momento è particolarmente favorevole: nella difficoltà generale dell’emergenza coronavirus, la risposta delle imprese alla crisi ha velocizzato l’adozione del digitale, sostenendo in particolare la domanda di soluzioni di video collaboration, che ormai sono diventate ovunque mainstream, contribuendo a cambiare la cultura del lavoro all’interno anche delle organizzazioni più tradizionali. “Abbiamo riscontrato un grande interesse per le piattaforme fully mobile”, rimarca Pourcelot, “che sono riuscite ad accelerare l’affermazione di nuovi modelli di lavoro, rafforzando e in alcuni casi introducendo il concetto di distributed workforce. Paradigmi organizzativi inediti si stanno consolidando anche in Italia, dove pensiamo ci siano notevoli opportunità per le organizzazioni che scelgono il cloud: la logica on-demand è proprio a misura di Pmi, e opportunamente implementata consente alle imprese meno strutturate di raggiungere performance ascrivibili ad aziende di dimensioni maggiori”. Tra i clienti di Enreach nel nostro Paese si può citare Poste Italiane, con un progetto portato a termine tramite l’integratore Italtel.

“Quello della mobility”, aggiunge Pourcelot, “è un territorio ancora poco esplorato nella Penisola. Saremo quindi tra i pochi a posizionarci come fornitori di soluzioni che, se fino a poco tempo fa erano considerate un plus, ora stanno diventando strumenti indispensabili per garantire la business continuity. L’importante è non dimenticarsi mai che l’intero ecosistema muta sempre più in fretta. In un canale la cui trasformazione è stata enfatizzata dallo scoppio della pandemia, le posizioni degli attori che compongono la value chain continuano a cambiare, e in particolare i service provider cercano di rendersi via via più autonomi sotto il profilo tecnologico. Noi vogliamo essere di sostegno ai player che all’interno di questa rivoluzione stanno cercando gli strumenti e il posizionamento migliori per servire i propri clienti”.

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Domenico Aliperto

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