Sicurezza sul lavoro, si volta pagina. Passa dalla riforma del Testo unico sulla sicurezza e da nuove linee guida per aziende e smart worker l’occupazione in Italia secondo il governo Meloni. Lo dice la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone, nel corso del Forum della ricerca “Made in Inail” secondo cui servono “nuove linee guida per aziende e smart-worker”. Questo perché “la spinta digitale ha messo in crisi i modelli tradizionali di lavoro pre-pandemia. Siamo in una fase di transizione”. Da qui l’esigenza di riformulare il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, “il decreto legislativo n.81 del 2008, per orientarne meglio l’applicazione reale”. Lavoro, sicurezza e tecnologia anche al centro delle parole del presidente dell’Inail, Franco Bettoni: “La tecnologia, la robotica, l’innovazione digitale, la sensoristica, l’intelligenza artificiale possono davvero rendere il lavoro più sicuro”.
Lavoro e sicurezza, servono nuove norme
“Lo smart working – dice la ministra del Lavoro – è entrato nel novero di posizioni attivabili con semplicità – dice -, ma proprio per questo serve tener conto di “possibili nuove fattispecie di infortuni e malattie professionali”. Oggi serve una “formazione più mirata, una diversa attività di controllo per aziende e smart workers” mettendo il focus su “attenzione, informazione, accompagnamento alla comprensione dei nuovi modelli organizzativi ma anche modifiche normative che meglio dimensionino adempimenti e controlli”.
“La prevenzione e la cura dovranno tenere conto della possibile emersione di nuovi rischi e di nuove fattispecie di infortunio o malattia professionale – dice ancora la ministra -. Da qui l’urgenza di nuove linee guida”.
La tutela sul lavoro passa dal digitale
“Per un significativo abbattimento del numero di incidenti sul lavoro e di malattie professionali la scienza, lo studio e la sperimentazione sono di vitale importanza – spiega Bettoni -. La tecnologia, la robotica, l’innovazione digitale, la sensoristica, l’intelligenza artificiale possono davvero rendere il lavoro più sicuro”.
“Nel mondo del lavoro – spiega – l’avanzamento tecnologico può generare minacce per la salute e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori, a causa dell’esposizione a rischi emergenti e sconosciuti, ma nello stesso tempo può fornire efficaci risposte alle accresciute aspettative di protezione e tutela, in uno scenario in rapida trasformazione che presenta sempre nuove forme di aggressione alla salute, come ha dimostrato la pandemia”. “Per ambire a un progresso tecnologico che non sia meramente efficientistico – sottolinea – è indispensabile un’evoluzione parallela dei valori e delle responsabilità, uno sforzo di civiltà e di rispetto della dignità umana”.