STRATEGIE

Smart working, Dadone: “Nella PA sprint alla formazione continua”

La ministra: “Il lavoro agile sarà cruciale anche nel post-emergenza. Servono skill al passo con i tempi”. E annuncia: “Nei prossimi concorsi pubblici prove di competenze sul digitale”

Pubblicato il 28 Apr 2020

dadone

Interventi a favore della digitalizzazione degli uffici e della semplificazione dei rapporti tra amministrazione e cittadini. Sono le azioni annunciate dalla ministra della PA, Fabiana Dadone, in audizione alla commissione Affari costituzionali della Camera, in videoconferenza, sulle iniziative adottate per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Dadone ha detto di considerare “intervento madre”, detto “once only”, una sola volta, per evitare in futuro la reiterata presentazione degli stessi documenti ad una stessa amministrazione. “Il principio – ha chiarito – esiste già ma per applicarlo serve una integrazione tra le varie banche dati delle amministrazioni, che ancora non esiste”. Obiettivo cardine del programma di interventi per la post emergenza da parte del ministro Dadone è mantenere lo smart working.

Inoltre sarà avviato un monitoraggio a regime del lavoro agile con una consultazione specifica che raccolga anche le esperienze dirette. “Le contingenze – ha spiegato – ci hanno imposto una drastica sterzata raggiungendo in poche settimane in linea generale circa l’85% di lavoratori in smart working L’obiettivo futuro è quello di individuare una soglia di implementazione non inferiore al 30% stabile. Per questo individuare profili e competenze professionali adeguate e garantire la formazione continua rappresenta una leva necessaria e fondamentale per il salto che intendo far fare alla Pubblica amministrazione”.

“Stiamo definendo nuovi bandi-tipo per i concorsi pubblici, che oltre a requisiti specifici in coerenza con i profili ricercati, richiederanno prove di diversi livelli di competenza digitale e organizzativa commisurati alla funzione ed al ruolo oggetto del reclutamento- ha detto – In tal senso sto provvedendo a trasformare la mission del Nucleo per la concretezza in uno strumento della Funzione pubblica finalizzato a garantire la velocizzazione del sistema di reclutamento e accesso al pubblico impiego nonché per individuare profili, competenze, professionalità e capacità più adeguate e funzionali alle attività e ai servizi che le PA sono chiamate a erogare”.

Il tavolo con Assinter

Il ministero della PA ha attivato un tavolo con Assinter sullo smart working, Come spiegato dal presidente dell’associazione Francesco Ferri il lavoro agile è “divenuto priorità strategica e necessaria per rispondere alla crisi economica ed organizzativa”.

Nel brevissimo periodo, il tavolo lavorerà sul consolidamento delle best  practices trasformandole in occasioni di cambiamento culturale ed organizzativo, corredandole anche con la formazione, l’e-learning, la definizione di linee guida ed infografiche, nonché ogni iniziativa culturale necessaria ad assicurare il ricorso al lavoro agile come modalità ordinaria.

L’obiettivo è costruire le condizioni affinché si consolidino canali di trasferimento efficace e rapido di queste pratiche. Assinter intende mettere le competenze della propria rete a disposizione del ministero PA nell’ambito del tavolo.

“La collaborazione – dice Ferri – si proietta tuttavia ben oltre l’emergenza poiché pone le basi per costruire un futuro della PA incentrato,  a partire dalle modalità di organizzare il lavoro, su servizi innovativi ai cittadini e alle imprese, anche attraverso una federazione imperniata sulla nostra rete per favorire il mutuo scambio ed il più virtuoso trasferimento tecnologico”.

 La survey di FPA

In attesa che si superi l’emergenza e il lavoro agile doventi misura ordinaria – Dadone punta al 40% dei dipendendti pubblici in smart working – cosa sta succedendo? È vero, l’attuale emergenza si sta rivelando una grande palestra in cui allenarsi a nuove modalità di lavoro, ma una volta finita sarà necessario consolidare un modello di smart working davvero efficace e sostenibile. E lo si potrà fare solo partendo dall’esperienza attuale, rilevando tutte le criticità esistenti e prendendo, d’altro canto, a modello le migliori esperienze. Con questo obiettivo FPA lancia l’indagine “Strategie individuali e organizzative di risposta all’emergenza”.

I risultati di questa indagine, che resterà aperta fino al 15 maggio, saranno ripresi come spunto di riflessione e approfondimento al prossimo Forum PA digitale, che si terrà dal 6 all’11 luglio. Saranno diverse, infatti, le occasioni per parlare di smart working come vero e proprio cambio di paradigma, una rivoluzione organizzativa che non lascia nulla come prima.

Analizzare, in questa fase di emergenza, la percezione dello smart working, le opportunità che apre, ma anche i limiti percepiti da chi lo sta adottando, può aiutare PA e aziende a trasformare questa esperienza drammatica in un’opportunità, gettando oggi le fondamenta per l’organizzazione di domani. Perché il lavoro a distanza si trasformi, infatti, in lavoro smart e agile devono avvenire dei cambiamenti non scontati che sono frutto non solo della trasformazione digitale, ma di una profonda modificazione dei modelli organizzativi, basata su principi quali autonomia, fiducia, collaborazione, responsabilizzazione ed empowerment dei dipendenti; valorizzazione delle persone.

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