Smart working, si va verso la proroga della procedura semplificata. Secondo quanto risulta a CorCom l’esecutivo punta a mantenere le norme “light” per il ricorso al lavoro agile fino a fine settembre quando – si prevede – sarà vaccinata una buona parte della popolazione.
Il ministero del Lavoro vuole tutelare la salute dei lavoratori così come consentire alle imprese, che possono fare ricorso allo smart working, di non doversi imbattere in procedure troppo lunghe da gestire, soprattutto in piena pandemia, a cominciare dalla sottoscrizione degli accordi individuali come previsto dalla legge 81 del 2017.
Intanto il Pd lavora al supporto dei gentori con figli in Dad. “Sono stati depositati gli emendamenti del Partito democratico al decreto 30/21 relativo agli interventi di sostegno per i lavoratori e le lavoratrici con figli minori in Dad, o in quarantena, oltre che per le limitazioni pasquali. Il Pd propone di ampliare l’accesso al bonus baby sitter alle lavoratrici e ai lavoratori dei servizi pubblici essenziali, e a quelli delle attività che rimangono aperte in zona rossa – spiegano Elena Carnevali, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera, e Antonio Viscomi, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera – Siamo convinti che lo smart working sia lavoro a tutti gli effetti, e dobbiamo al più presto renderlo compatibile e cumulabile con il congedo”.
“Crediamo – proseguono i due esponenti dem – che si debba tutelare maggiormente, come chiesto con gli emendamenti, le famiglie monogenitoriali, che possono avvalersi di un solo ‘reddito’ da congedi attualmente previsto al 50%”.
Smart working, dal 30 aprile stop alla procedura semplificata
Il decreto Sostegni non ha infatti prorogato oltre il 30 aprile la procedura semplificata, introdotta un anno fa dal governo Conte in deroga alla legge m.81/2017, all’inizio dell’emergenza Covid, e successivamente fatta slittare a fine aprile dal Milleproroghe, convertito nella legge n. 51 del 1° marzo 2021.
Il Sostegni ha previsto una proroga solo per i lavoratori cosiddetti fragili che potranno lavorare in modalità “agile” fino al 30 giugno 2021. L’articolo 15 del provvedimento stabilisce inoltre che quando lo smart working non sia compatibile con le mansioni, e sempre fino al 30 giugno 2021, è possibile assentarsi dal lavoro senza perdere il proprio posto: i giorni di assenza non vengono calcolati nel periodo massimo di malattia, il cosiddetto “periodo di comporto”.
Inoltre si equiparano i periodi di assenza dei dipendenti con immunodeficienze e disabilità certificate ai periodi di ricovero ospedaliero.
Per tutti gli altri lavoratori invece resta la deadline del 30 aprile. Oltre quella data, senza un intervento legislativo, tornerebbe in vigore quanto previsto dalla legge sul lavoro agile 81/2017 ovvero il ricorso agli accordi individuali per regolare l’esecuzione di un rapporto di lavoro caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi. E la comunicazione al ministero del Lavoro.