DECRETO MILLEPROROGHE

Smart working, mini-proroga per lavoratori fragili e per genitori con figli under 14

La possibilità di ricorrere al lavoro agile si allunga fino al 30 giugno: ecco cosa cambia nella PA e nelle aziende. Un anno in più per la ricetta medica elettronica. Contratto di espansione anche nel biennio 2024-2025

Pubblicato il 13 Feb 2023

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Prorogata fino a fino a fine giugno la possibilità per i lavoratori fragili e genitori di under 14 di ricorrere allo smart working. Più tempo per usare la ricetta elettronica e rifinanziato il contratto di espansione. Sono le novità contenuto nel decreto Milleproroghe in fase di conversione.

Smart working, cosa cambia nella PA e nelle aziende

Gli emendamenti approvati al decreto Milleproroghe stabiliscono una proroga al 30 giugno – attualmente la scadenza è il 31 marzo – per i lavoratori fragili, sia nel settore privato sia nel settore pubblico.

Le modifiche riguardano anche i genitori di figli under 14, per i quali il termine per accedere allo smart working era scaduto a fine 2022. Per loro, ma solo se operano nel settore privato, viene di nuovo aperta la possibilità di ricorrere al lavoro agile.

Le nuove norme entreranno in vigore con l’approvazione in via definitiva del decreto, che deve avvenire tassativamente entro 60 giorni dall’approvazione del decreto, quindi entro il 27 febbraio.

Più tempo per la ricetta elettronica

Nel Milleproroghe slitta di un altro anno la possibilità di ricevere le ricette mediche via mail o sms. La misura è stata introdotta durante l’emergenza Covid ed era in scadenza a fine anno.

Grazie a questa misura, i pazienti possono evitare di andare fisicamente nello studio del medico per ritirare la ricetta cartacea e ricevere invece il numero di ricetta elettronica da utilizzare per acquistare i farmaci.

Ricetta elettronica, come funziona

La prescrizione digitale nasce nel 2011: il decreto del 2 novembre di quell’anno del ministero dell’Economia e delle Finanze parlava già di “dematerializzazione, di processo più che di uno strumento che passa dal medico a paziente. A questo si rifa l’ordinanza del capo dipartimento della Protezione Civile del marzo 2020, dove si menzionava la possibilità “per l’assistito di chiedere al medico il rilascio del promemoria dematerializzato. Questo è il Numero di Ricetta Elettronica, trasmesso via posta elettronica, via Sms o tramite una telefonata. Grazie a questo numero e al codice fiscale dell’assistito, la farmacia può consegnare direttamente il farmaco prescritto, senza la necessità di un documento cartaceo.

Nel momento in cui il medico compila la prescrizione (un farmaco o una visita medica), invia i dati relativi alla prestazione al SAC (Sistema di Accoglienza Centrale della tessera sanitaria) o al SAR (Sistema di Accoglienza Regionale).  Si genera dunque un codice, il Numero di Ricetta Elettronica, che in precedenza veniva fornito al paziente attraverso un documento cartaceo, un promemoria: la classica ricetta rossa. Questo ha durata di 30 giorni dalla sua emissione. Con la pandemia è soltanto cambiato il metodo di emissione del NRE, il codice numerico a 15 cifre presente sul documento: può infatti essere inviato via mail o sms. In questo modo il paziente potrà ritirare i farmaci prescritti o prenotare la visita: se ha attivato il proprio Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), introdotto nel 2012, potrà avere anche il link per recuperare la Ricetta Elettronica all’interno del sistema.

Prorogato il contratto di espansione

Nel Milleproroghe novità anche per il contratto di espansione è stato prorogato per il biennio 2024 e 2025. Ampliata anche la platea delle imprese ammesse al contratto, mentre è stata ridotta da 1.000 a 500 la soglia dei dipendenti necessaria per avere una riduzione dei versamenti a carico del datore in caso di incremento delle assunzioni.

Il contratto di espansione permette di stabilire nelle aziende un piano di uscita dal lavoro per dipendenti che si trovano vicini all’età pensionabile, tramite una indennità di esodo specifica per questi dipendenti. Questo strumento è stato introdotto per favorire l’uscita anticipata dal lavoro in particolari casistiche inerenti l’andamento dell’azienda.

Il contratto di espansione ha anche l’obiettivo di incentivare il ricambio generazionale, ovvero introdurre, a seguito di un piano di esodo per chi è vicino alla pensione, nuovi lavoratori appartenenti alle categorie di età più giovani.

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