LA RIORGANIZZAZIONE

Stm, Lorenzo Grandi nella cabina di comando: affiancherà l’Ad Chery

Raggiunto l’accordo tra i governi italiano e francese sui vertici della società per il prossimo triennio. All’assemblea del 22 maggio sarà presentata la proposta di allargare il consiglio di gestione, finora monocratico, a una seconda figura per fare posto al manager italiano

Pubblicato il 25 Mar 2024

StMicroelectronics

Italia e Francia raggiungono l’accordo per il rinnovo dei vertici di Stm, la società specializzata nella microelettronica controllata da Stm Holding, che ne detiene il 27,5% ed è partecipata per il 50% dal governo francese con Ft1Ci e per il 50% da quello Italiano tramite il Mef.

Lorenzo Grandi entra nel Consiglio di Gestione

L’esito delle trattative, che è stato recepito dal Consiglio di sorveglianza e sarà sottoposto all’assemblea dei soci che si terrà il 22 maggio ad Amsterdam, prevede che il francese Jean-Marc Chery rimanga alla guida di Stm per un altro triennio, fino al 2027, come presidente di un consiglio di gestione che non sarà più monocratico, ma verrà allargato al direttore finanziario Lorenzo Grandi, riequilibrando in questo modo la presenza e il ruolo dell’Italia ai vertici della società.

Una nuova governance

All’accordo, che prevede un cambio strutturale che dovrà essere ratificato dall’assemblea dei soci con una modifica allo statuto societario, avrebbe lavorato in prima persona il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Ad affiancare i due manager alla guida della società rimarrà il comitato esecutivo, che sarà composto da nove membri. All’assemblea sarà anche proposta la conferma fino al 2027 nel consiglio di sorveglianza dell’attuale presidente, Nicolas Dufourcq, affiancato dal vicepresidente Maurizio Tamagnini.

Le tensioni delle ultime settimane

L’accordo tra Italia e Francia per la guida di Stm arriva dopo qualche settimana di tensione, durante le quali si era vociferato di una contrarietà del governo italiano alla riconferma di Chery. Tra le motivazioni che i rumors avevano evidenziato c’era il fatto che Stm avesse scelto la città francese di Grenoble come sede di un nuovo sito di produziuone dell’azienda, che prevedeva un investimento da 2,9 miliardi di euro del governo Francese nell’ambito del Chips Act.

“Visto il lavoro svolto negli ultimi anni riteniamo che la riconferma di Chery come Ceo sia positiva per l’azienda – si legge nella documentazione che il consiglio di Sorveglianza ha messo a disposizione dei soci – sulla base delle sue specifiche competenze necessarie per svolgere adeguatamente l’incarico attività di membro del comitato di gestione”, oltre che le performance “sin dalla sua prima nomina nel 2018″.

“Riteniamo che le decisioni sugli investimenti (mix geografico) siano legate principalmente al livello dei sussidi pubblici che i paesi forniscono sui specifici progetti ed al mantenimento di una adeguata supply chain e non da altri motivi – commentano gli analisti di Equita – come suggerito recentemente dalla stampa”

La reazione dei sindacati

“Valutiamo positivamente l’intesa raggiunta tra il ministro Italiano Giancarlo Giorgetti e il Ministro francese Bruno Le Maire per un governo non più monocratico del comitato di gestione – commenta il segretario nazionale Fim Cisl, Massimiliano Nobis – Dopo la riorganizzazione strategica delle divisioni di business di Stmicroelectronics, passando dalle tre divisioni Adg a due nuove – prosegue – è cresciuta tra i lavoratori la preoccupazione che si indebolisse il sostegno al mantenimento degli investimenti sui siti di Agrate e Catania, per un totale di più di 10.000 addetti, a favore degli investimenti sui siti francesi. Ora attendiamo la conferma del mantenimento del piano di investimenti sullo stabilimento catanese con lo sviluppo del progetto del substrato di Carburo di Silicio che risulta essere unico nel panorama europeo, first of kind e probabilmente, ci sono le condizioni e le competenze per ulteriori investimenti sui chip carburo di silicio”.

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