Techedge apre la caccia a 500 talenti. Il Gruppo guidato da Domenico Restuccia ha chiuso il 2021 con oltre 2500 persone in organico a livello globale assumendone, lo scorso anno, 450 solo in Italia e si prepara a crescere ancora.
La digital transformation company, che conta di chiudere il 2022 con un fatturato di 300 milioni, è pronta a rafforzarsi ulteriormente accogliendo al suo interno, in Italia ed entro fine anno, 500 nuovi figure di cui 100 già assunti dal primo gennaio ad oggi.
La campagna di reclutamento per il 2022 si rivolge a donne e uomini provenienti da un corso di studio di matrice Stem, quindi scientifico-tecnologica, punta ad attrarre 300 junior e 200 experienced per le sedi di Milano, Brescia, Torino, Padova, Lucca e Roma.
Techedge cerca: Backend Developer, Frontend Developer, ICT Project Manager oltre ad Analisti Funzionali, Power BI Consultant, Qlik Consultant, SAP S4 Developer, Integration Specialist, Software Solution Architect, Cloud Solution Architect.
“Siamo sempre molto contenti quando le persone – fa sapere Marzia Campanelli, Techedge Global Talent Officer – scelgono di tornare da noi dopo un’esperienza lavorativa altrove, perché apprezzano particolarmente il nostro approccio verso le persone ed il nostro modo di vivere l’azienda. In questi casi, riteniamo che la sostenibilità e la circolarità si tocchino con mano”.
Per la crescita il Gruppo ricerca persone appassionate di tematiche quali la mobilità e i prodotti connessi, le architetture cloud, i dati e l’intelligenza artificiale, l’analisi funzionale e lo sviluppo software. Niente stage o contratti temporanei: anche da neolaureati si entra in Techedge direttamente con contratto a tempo indeterminato, cui seguono almeno due settimane di formazione immersiva.
“La nostra organizzazione – aggiunge Campanelli – è molto fluida e anche i senior sono sempre raggiungibili. Inoltre abbiamo messo in campo per i nuovi Techedgers vere opportunità come il percorso Fast Track che prevede acceleratori sia economici che di formazione, dedicati a chi vuole crescere”.
Il Gruppo Techedge attua da sempre un modello di lavoro ibrido: “Anche in questo caso in Techedge siamo stati precursori – continua Campanelli – e lo smartworking era già utilizzato prima della pandemia. Si discute molto se chi lavora da casa sia veramente produttivo: noi ragioniamo al contrario perché il nostro business è basato sulla capacità di portare in campo progetti, ed i progetti vivono di risultati. Siamo sempre più convinti che il nostro futuro vedrà le persone vivere l’ufficio come luogo di socialità e di scambio dove si consolidano i rapporti umani e dove la creatività e l’innovazione prendono vita. Chi sente la responsabilità del risultato non ha bisogno di controllo, ma di confronto e ispirazione e di poter dare ogni giorno il proprio contributo in modo progressivamente autonomo”.