Il mondo del gaming apre le porte al sindacato. E sarà il più grande del settore. Il “via” parte in casa Microsoft che annuncia la nascita dell’”union” presso ZeniMax Studios, di proprietà del gruppo di Redmond. Sarà composto da 306 addetti alla “garanzia di qualità”. L’operazione punta, fra l’altro, a ottenere il sostegno dell’opinione pubblica all’acquisizione da 68,7 miliardi di dollari di un’altra grande società di giochi, la Activision Blizzard. Al gruppo si uniranno i lavoratori addetti al controllo qualità di giochi Bethesda Softworks e IdSoftware, sussidiarie di Zenimax, acquisita nel 2021 da Microsoft per 7,5 miliardi di dollari.
Come funziona il nuovo sindacato
Salario e orari di lavoro i temi centrali all’ordine del giorno del nuovo sindacato. “Prima dell’acquisto da parte di Microsoft – dicono i tester -, tutti i nostri tentativi di risoluzione dei problemi con direzione e uffici delle risorse umane erano falliti. Il sindacato era l’unica opzione in campo”.
La campagna di sindacalizzazione ha accelerato sull’onda dell’offerta di Microsoft per l’acquisizione del gigante californiano dei giochi Activision Blizzard. A giugno scorso Microsoft aveva siglato un patto con la Cwa per rimanere “neutrale” di fronte all’eventuale nascita di un sindacato. Un impegno, quello da parte di Redmond, che va di pari passo alle riserve avanzate dai regolatori Antitrust statunitensi sulle ricadute lavorative nelle grandi fusioni aziendali. Anche se lo “sforzo” di Microsoft non ha impedito alla Federal Trade Commission di citarla in giudizio (il mese scorso) bloccando l’acquisizione di Activision Blizzard.
Chi sono i “tester” dei videogiochi
Le organizzazioni sindacali sono in aumento nell’industria dei videogiochi. In particolare tra i lavoratori del controllo qualità, i “tester”, che sono fra i lavoratori meno pagati del gaming. Nel 2022, i tester del produttore di Call of Duty, Raven Software, si sono uniti in sindacato e stanno negoziando un nuovo contratto. Mentre a dicembre, un gruppo di circa 20 tester presso Blizzard Albany si è unito alla Game Workers Alliance.
Ma mentre Activision Blizzard ha tentato metodicamente di bloccare l’organizzazione, Microsoft si è impegnata a non ostacolare l’organizzazione dei dipendenti. “Non vediamo l’ora di impegnarci in trattative oneste mentre lavoriamo a un accordo di contrattazione collettiva”, fanno sapere Microsoft e ZeniMax.
L’accordo di neutralità legalmente vincolante di Microsoft si applicherà nello specifico ai lavoratori di Activision Blizzard dopo la chiusura della fusione. Ma lancia un segnale all’intero settore della tecnologia e dei giochi.