L'INTERVENTO

5G, Confalonieri: “Broadcaster sotto pressione, serve flessibilità per rilascio 700 Mhz”

Il presidente di Mediaset punta il dito contro i “ritardi importanti accumulatisi con il precedente governo” relativamente alla migrazione al Dvbt-2, lo standard del “nuovo” digitale terrestre. “La data di cessione della banda per l’anno prossimo non è in discussione, ma per arrivarci è necessario preservare business, utenti e competitività di piattaforma”

Pubblicato il 24 Giu 2021

5g-smartphone

I ritardi importanti, accumulatisi con il precedente governo, stanno mettendo sotto pressione i broadcaster”: il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, lancia l’allarme sul passaggio della banda 700 Mhz alle telco da parte delle tv. “È noto a tutti che a fine giugno 2022 tale banda, utilizzata oggi dai servizi radiotelevisivi, dovrà essere liberata per consentire alle società di telecomunicazione di avviare la transizione al 5G: i ritardi importanti, accumulatisi con il precedente governo, stanno mettendo sotto pressione i broadcaster, che vedono accorciarsi i tempi di un’ordinata migrazione verso standard di trasmissione più premianti, che consentiranno loro la medesima ricchezza editoriale, nonostante la riduzione del 30% dello spettro disponibile”.

Secondo Confaloneri in ballo ci sono sia la ricezione del segnale del “nuovo” digitale terrestre – lo standard Dvbt-2 (qui la Guida Corcom) – da parte dei cittadini, sia questioni di business.  “Il problema più significativo che tocca i cittadini è che l’introduzione dei nuovi standard rischia di impedire agli utenti che non abbiano tv di nuova generazione di vedere la tv digitale terrestre, che per quasi 16 milioni di famiglie è ancora l’unica piattaforma visibile nelle case: è fortissima la pressione di tutto il mondo televisivo italiano per un’accelerazione strenua di una nuova roadmap per i nuovi standard e di una politica di finanziamento pubblico alla sostituzione dei televisori obsoleti ricca ed efficace”. Se “la data di cessione della banda per l’anno prossimo non è in discussione” – sottolinea il Presidente – “si deve consentire ai broadcaster la flessibilità delle azioni per arrivarci, preservando business, utenti e competitività di piattaforma. Al ministero dello Sviluppo economico ci hanno garantito velocità e incisività e confidiamo nel loro impegno”.

La sede legale ad Amsterdam, rinnovato il cda

In occasione dell’Assemblea del Biscione è stato intanto dato il via libera allo spostamento della sede legale della capogruppo ad Amsterdam – riferimento fiscale e tutte le attività restano in Italia – nonché al nuovo Consiglio di amministrazione: confermati Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi alla guida. È stato inoltre approvato in via definitiva il dividendo straordinario di 0,3 euro, parte integrante della “pace” con Vivendi. Lo spostamento della sede è stato motivato facendo leva sulla spinta internazionale.

MediaforEurope, la holding in cui avrebbero dovuto confluire tutte le partecipazioni, dalla fusione con Mediaset Espana alla quota da primo azionista nella tedesca Prosieben –  è stata archiviata nella partita che riguarda la fusione con le attività spagnole e il gruppo tedesco per ora ha congelato. Nonostante tutto Mediaset continua a puntare sul progetto.  “La scelta dell’Olanda come sede legale colloca la sede della società in una giurisdizione che, per diversi motivi, risulta ideale allo scopo” di creare un grande gruppo internazionale”, ha puntualizzato Confalonieri aggiungendo che per la società “è rilevante la necessità di rimettere mano, portandolo alla formalizzazione, al progetto del broadcaster internazionale”.

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