Accesso ai dati dei social media da parte del governo Usa. Lo chiede (di nuovo) l’Fbi profilando in questo modo uno scontro tra Dipartimento di Giustizia e Facebook. Gli agenti federali, riporta il Wall Street Journal, chiedono un controllo più aggressivo dei social per individuare possibili minacce per gli Stati Uniti. Un obiettivo da perseguire con un’ampia raccolta dei dati.
Ma offrire dati all’Fbi rappresenterebbe una violazione con l’accordo sulla privacy raggiunto con altri organi del governo federale che chiedono al social media di rispettare la privacy, un fronte costato a Facebook 5 miliardi di dollari. L’intesa siglata dal social network, mette in evidenza il Wall Street Journal citando alcune fonti, vieta infatti l’uso di dati per motivi di sorveglianza.
La richiesta dell’Fbi sull’accesso ai dati risulterebbe contraria anche alle politiche sulla privacy di Twitter, che vietano l’uso dei dati per motivi di sorveglianza o per qualsiasi altro motivo non in linea alle ragionevoli aspettative degli utenti sulla privacy.
A luglio l’Fbi ha lanciato un appello chiedendo ai provider di fornire agli agenti delle forze dell’ordine segnalazioni utili per “prevenire” attacchi ed eventualmente indirizzi IP e numeri di telefono di utenti.
Non è la prima volta che l’Fbi chiede l’accesso a una vasta gamma di dati sui social media. Nel 2016, l’agenzia aveva annunciato di aver arruolato la società di analisi dei social media Dataminr per consentire alle forze dell’ordine di scandagliare all’interno di Twitter..