Entra nel rush finale la corsa per la nomina del nuovo segretario generale di Agcom. Erano 100 le candidature complete di curriculum piovute entro il 10 dicembre sul tavolo di via Isonzo a seguito dell'”invito a presentare la manifestazione di interesse”. A oggi, dopo un primo processo di selezione, sono 10 le “nomination” rimaste in gioco, fra le quali dovrà essere scelto il successore di Roberto Viola (oggi vicedirettore generale della Direzione generale Communications Networks, Content and Technology della Commissione Ue).
Ma non si tratta di una selezione facile in un periodo di ridefinizione di equilibri politici e alla luce delle fondamentali decisioni che Agcom dovrà assumere. Tanto che sono in molti ad aspettarsi che la nomina venga rimandata a dopo l’appuntamento elettorale del 24-25 febbraio.
Il segretario generale viene dal Consiglio su proposta del Presidente Angelo Marcello Cardani, “tra persone di elevata e comprovata qualificazione professionale” nonché “di indiscussa moralità e indipendenza, che abbiano ricoperto incarichi di direzione di strutture di primo livello dell’Autorità ovvero abbiano svolto per almeno otto anni le funzioni di magistrato ordinario, amministrativo o contabile, avvocato dello Stato, consigliere parlamentare, dirigente della prima fascia dei ruoli delle amministrazioni pubbliche, professore universitario di ruolo, alto dirigente di imprese e organismi pubblici o privati”.
L’incarico ha durata non superiore a cinque anni, è rinnovabile e può essere revocato per gravi motivi. L’incarico non può essere conferito a coloro che sono stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per i reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del Codice penale ed a coloro che, nell’anno precedente al conferimento, abbiano svolto incarichi o ricoperto cariche in enti di diritto privato sottoposti alla regolazione o al controllo dell’Autorità.