REGOLE

Agcom, no alle app sui sondaggi elettorali

Bocciata PoliticApp, applicazione a pagamento di Swg per la rivelazione via smartphone e tablet delle previsioni di voto anche nel periodo di “black out” costituzionale. Secondo l’authority si prefigura “un’oggettiva violazione del divieto imposto dalla legge sulla par condicio”

Pubblicato il 06 Feb 2013

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Tv, giornali o app: nessuna differenza. Niente rivelazioni sui sondaggi elettorali nei quindici giorni precedenti il voto. Lo ha precisato Agcom in una nota emanata al termine di una lunga riunione del Consiglio, dopo che Swg aveva annunciato il “via libera” a una app a pagamento per la diffusione di previsioni di voto anche nel periodo di “black out”. Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Angelo M. Cardani, ha svolto oggi, scrive l’authority in una nota, “un approfondimento relativo alla diffusione, attraverso un’applicazione accessibile da smartphone realizzata dalla società SWG, di sondaggi politico-elettorali anche negli ultimi quindici giorni di campagna elettorale, periodo nel quale la legge ne impone il divieto di diffusione”.

L’approfondimento si è reso necessario “alla luce del rilievo assunto dall’iniziativa, largamente pubblicizzata dalla SWG dopo che gli uffici dell’Autorità, contattati via e-mail, avevano dato, in sede di prima valutazione, riscontro positivo a una sommaria richiesta di chiarimenti avanzata dalla Società”.

Com’è noto, l’art. 8 , comma 1, della legge sulla par condicio stabilisce – ricorda Agcom – che nei quindici giorni che precedono la data delle votazioni è vietato non solo rendere pubblici, ma comunque diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto. “Una disposizione – si legge nella nota -, che, dunque, non fa alcun riferimento alla piattaforma trasmissiva attraverso la quale avviene la diffusione”.

Il Consiglio dell’Autorità ha ritenuto che l’applicazione realizzata dalla SWG, nei termini in cui viene pubblicizzata, “rende accessibile – previo il pagamento di un prezzo contenuto – il risultato dei sondaggi ad un pubblico potenzialmente molto vasto, con inevitabili effetti di diffusione incontrollata dell’informazione. Questa circostanza configura quindi un’oggettiva violazione del divieto imposto dalla legge sulla par condicio”.
L’Autorità ha comunicato le proprie valutazioni alla SWG, confermando, anche in relazione a questa ipotesi, il divieto di diffondere sondaggi dalla mezzanotte del prossimo venerdì 8 febbraio e fino alla conclusione delle operazioni di voto.

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