Non è la prima volta che la politica lancia la proposta di
regolare il web, o censurarlo a seconda dei punti di vista. Già il
5 febbraio scorso nel decreto sicurezza del governo veniva inserito
un emendamento firmato dal senatore Udc D’Alia che prevedeva (in
caso di reato o di apologia di reato) l’oscuramento di siti come
Facebook o Youtube. L’emendamento venne abrogato, ma appena due
mesi fa l’argomento è tornato al centro del dibattito, in
seguito all’apparizione su Facebook di un gruppo dal nome
“Uccidiamo Berlusconi”. Il dibattito non poteva non riaprirsi
oggi, in seguito alla comparsa su Facebook di gruppi che inneggiano
a Massimo Tartaglia, l’uomo che ieri a Milano ha aggredito
Berlusconi. Subito dopo l’aggressione sono comparsi su Facebook
numerosi gruppi di discussione dedicati all’avvenimento. Alcuni
sono nati per manifestare solidarietà al premier, altri per
inneggiare all’aggressore: uno di questi conta più di 500mila
iscritti, mentre cercando sul social network la voce Massimo
Tartaglia, si scopre che ha 55mila fans.
Per affrontare la questione il ministro degli Interni, Robero
Maroni, ha annunciato la possibilità di presentare al prossimo
Consiglio dei ministri proposte per oscurare le pagine Web
“incriminate”. “Se sarà il caso anche nel Consiglio dei
ministri di giovedì proporrò delle misure che ci consentano di
intervenire per porre fine a questo scempio", ha precisato
Maroni.
In mattinata il sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano,
aveva dichiarato che “la polizia postale controllerà i siti
internet in cui si esalta l’aggressione di Massimo Tartaglia al
premier per cercare di risalire agli eventuali responsabili della
campagna d’odio che corre sul web. Ci sarà adesso un
monitoraggio di questi siti; ci proviamo, non sarebbe la prima
volta che si arriva a dei risultati”.
A fargli eco il ministro per le Politiche Europee Andrea Ronchi che
parla di “espressioni vergognose e moralmente inaccettabili” e
annuncia: “Chiederò al ministro dell’Interno di procedere
all’oscuramento dei siti in cui si inneggia alla vigliacca
aggressione subita dal presidente Silvio Berlusconi”.
Secondo la parlamentare del Pdl, Gabriella Carlucci “Internet e
i social network stanno diventando, ogni giorno di più, canali e
strumenti di diffusione di odio e veleno. È giunto il momento di
eliminare definitivamente l’anonimato in rete”. Per questo
chiede ai ministri dell’Interno e della Giustizia, Maroni e
Alfano di appoggiare la sua proposta di legge sull’eliminazione
dell’anonimato in Rete. “Non è un provvedimento contro la
rete, non è contro la libertà di espressione, ma contro i
criminali che abusano di Internet per infrangere la legge. I social
network si sono trasformati in pericolose armi in mano a pochi
delinquenti che, sfruttando l’anonimato, incitano alla violenza,
all’odio sociale, alla sovversione”.
Dall’opposizione si è alzata la voce di Massimo Calearo, ex Pd
ora esponente del neonato partito rutelliano Alleanza per
l’Italia, che condanna il gesto di Tartaglia ed i suoi 40.000
fans su Facebook: “Questa è gente che va curata, sono dei pazzi.
Chi di competenza provveda a far oscurare la pagina di Facebook
occupata dai fans-Tartaglia”.