Aol ha aperto le trattative per rinegoziare il suo contratto per le
attività di ricerca sul portale, come reso noto dal chief
executive Tim Armstrong. Il colosso del web ha cominciato sentendo
Google, che è l’attuale provider del servizio search di Aol, ma
“ci sono più di due possibili candidati" a cui Aol potrebbe
assegnare il nuovo contratto (quello in vigore scade il 19 dicembre
prossimo).
“Google è stata partner della ricerca di Aol per quasi dieci
anni. Sappiamo che cosa funziona e che cosa non ci piace, e anche
Google lo sa", ha spiegato Armstrong alla conferenza All
Things Digital del Wall Street Journal a Palos Verdes, California.
"Le necessità di entrambe le aziende sono cambiante nel
tempo”.
Armstrong non ha citato gli altri potenziali partner, ma è
possibile che includano Microsoft, che sta aggredendo il mercato
search americano col suo nuovo motore di ricerca Bing.
Google nel 2005 acquisì una quota del 5% in Aol dalla Time Warner
per un miliardo di dollari, rivendendola quattro anni dopo alla
stessa Time Warner per 283 milioni, ma rimanendo partner come
motore di ricerca di Aol. Armstrong ha fatto notare che l’attuale
accordo con Google si basa sul revenue sharing, ma il prossimo
potrebbe prevede un modello diverso.
Armstrong, che è a sua volta un ex-executive di Google, sta
cercando di rimettere in marcia il business di Aol, una volta
simbolo della new economy e oggi alquanto incerto. L’azienda
vuole rilanciare il brand specializzandosi in una serie di siti con
contenuti di interesse locale. Della nuova strategia fa parte anche
la decisione di disfarsi del social network Bebo. Armstrong ha
rivelato di aver ricevuto "manifestazioni di interesse"
per il sito, ma se non troverà acquirenti, probabilmente opterà
per una chiusura definitiva.