Stipendi, outsourcing, sedi, delocalizzazione. Sono questi i temi
caldi su cui si è rotto il tavolo sindacati-Sky Italia. Per questo
motivo, scrive la Slc-Cgil in una nota unitaria con Fistel/Cisl e
Uilcom/Uil., si è deciso di indire un pacchetto di 12 ore di
sciopero, le cui modalità saranno decise nei prossimi giorni.
“Lo sciopero è ormai necessario a causa delle decisioni
dell’azienda in tema di politiche retributive, outsourcing,
delocalizzazioni e sedi – proseguono i sindacati: Sky ha confermato
la volontà di ampliare la quota di lavoro dato in esterno, minando
considerevolmente l’attuale assetto societario e produttivo, non
dando certezza alcuna circa il mantenimento delle attuali sedi e
relative posizioni di lavoro ed alimentando il dumping tra
lavoratori.”
“Inoltre il Coordinamento Nazionale respinge totalmente
l’impostazione aziendale di assorbire per l’ennesima volta i
super minimi ai lavoratori, vanificando così quanto ottenuto dal
recente rinnovo del CCNL. Non è possibile condivisibile l’idea
di confondere la difesa del potere d’acquisto dei salari con una
politica premiante, basata su un sistema meritocratico stabilito
unitariamente dall’azienda.”
“Le parole d’ordine dello sciopero – conclude la nota-
saranno pertanto rispetto del CCNL nazionale, il ripensamento
dell’attuale politica su appalti e outsourcing e la dovuta
trasparenza circa la conferma delle sedi e sulle prospettive di
sviluppo.