MEDIA

Ascani: “Il passaggio alla radio digitale non sarà traumatico”

La sottosegretaria al Mise rassicura i player del settore: “Troveremo soluzioni equilibrate in un quadro di regole stabili”. Crtv: “Serve gradualità a tutela di investimenti e occupazione”

Pubblicato il 09 Set 2021

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Nessun passaggio traumatico alla radio digitale. La sottosegretaria allo Sviluppo economico, Anna Ascani, ha rassicurato gli operatori del settore in occasione delll’incontro al Mise sulle prospettive del settore radiofonico. Sul tavolo le  novità introdotte dallo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva Smav e sul completamento in prospettiva dei processi di pianificazione e assegnazione delle frequenze.

“Si tratta del primo passo di un percorso trasparente per dare prospettive solide al settore radiofonico – ha spiegato Ascani – Terremo conto delle criticità e dei temi evidenziati, vogliamo ascoltare tutti – come abbiamo fatto sin dall’inizio – per trovare soluzioni equilibrate e ‘a prova di futuro’ ai problemi complessi posti da questo settore, in un quadro di regole stabili. Il compito delle istituzioni è contemperare le esigenze di tutti, salvaguardando la trasparenza del processo decisionale, il pluralismo dei media e l’interesse dei consumatori”.

Confindustria Radio Tv (Crtv) ha evidenziato la necessità che non si svolga in maniera traumatica la sostituzione dell’Fm ma che sia garantito, come spiegato dal presidente  Franco Siddi, un “accompagnamento equilibrato del settore radiofonico al processo di digitalizzazione, il Governo ha la responsabilità di salvaguardare utenti, patrimonio industriale e creatività, concorrenza e pluralismo, occupazione e investimenti che l’Fm oggi assicura”.

“L’Fm rappresenta infatti la struttura portante e irrinunciabile di un sistema, che fattura 650 milioni di ricavi e occupa 3000 dipendenti diretti, in un contesto di mercato fortemente minacciato dall’ingresso degli Ott – ha sottolineato –  Il completamento del processo di digitalizzazione che coinvolge imprese editoriali, operatori di rete e cittadini dovrà necessariamente essere graduale per non lasciare indietro nessuno e garantire il pluralismo del sistema nelle sue componenti nazionale e locale. Il Dab è un’infrastruttura centrale per tutto il Paese, le imprese hanno già investito in reti, tecnologie e contenuti, ma è necessaria anche la giusta attenzione a favorire la presenza del mezzo radiofonico su tutte le piattaforme di trasmissione”, ha aggiunto. Il presidente ha infine ricordato che nell’ambito della revisione del Tusmar, Crtv ha proposto alcune modifiche all’art. 42, comma 10, che assicurino la tutela delle imprese e degli utenti senza impedire, ma anzi agevolare, il processo di ammodernamento del settore.

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