Il 2012 ha segnato una svolta storica per il gigante editoriale tedesco Axel Springer. Per la prima volta il fatturato delle attività digitali e internet, a 1,174 miliardi di euro, in rialzo del 22%, ha superato i ricavi realizzati con i media tradizionali, tra si contano quotidiani ad ampia diffusione come Bild e Die Welt, che a 1,126 miliardi di euro è invece calato del 3,3%. Proprio i nuovi media hanno consentito di mettere a segno una crescita sul fatturato totale, un più 3,9% a 3,31 miliardi.
L’utile netto si è assottigliato del 4,7% a 275,8 milioni di euro, ma il risultato ante imposte e spese di ammortamento (Ebitda) è cresciuto del 5,8% a 628 milioni di euro, secondo i dati diffusi dalla società. Risultati leggermente migliori di quanto previsto dagli analisti.
La dinamica non ha fatto altro che rafforzare la determinazione di Axel Springer a puntare sempre più sul digitale: “Vogliamo accelerare la trasformazione di tutto il gruppo”, ha affermato l’amministratore delegato Mathias Dophner. Per questo si prevedono investimenti, ma anche costi supplementari legati a ristrutturazioni e tagli sulla carta stampata, tanto che il management si attende una contrazione del 10 per cento sull’utile lordo di quest’anno.