Un mio coetaneo, che diversamente da me non ha intrapreso un’alfabetizzazione digitale, mi domanda come fare a rintracciare un brano di musica classica sentito alla radio e di cui ricorda vagamente qualche dato. Poiché devo anche restituirgli un piacere, evito di dirgli come, su Internet, potrebbe risalire alla trasmissione che gli interessa, ascoltarla in podcasting, ottenere gratuitamente la musica che gli interessa. Decido invece di trovare io la musica e poi regalargli un cd “fisico”.
Naturalmente è semplice, via web, risalire alla trasmissione e all’esecuzione che il mio amico desidera, e controllare che esista in commercio il relativo cd che risulta edito nel 2010. A questo punto affronto l’emozione di entrare in un negozio di dischi, esperienza che non faccio più da una decina d’anni. Il mio vecchio negozio, vicino alla Rai, è sempre lì, un po’ più vuoto, un po’ più piccolo. Del disco che mi serve non c’è traccia, nonostante sia proprio quel tipo di musica che quel negozio trattava; sarebbe possibile però ordinarlo e averlo in sette-dieci giorni. Troppi per me e per il regalo che devo fare.
Provo a recarmi in un mega-store di dischi e libri, molto politically correct e molto in voga. L’addetto al reparto dischi (deserto) sprigiona una burocratica antipatia e, dopo avere armeggiato sul suo computer, dichiara che il disco non esiste. Provvidenzialmente ho stampato da Internet la copertina del cd e gliela sbatto sotto il naso. A questo punto il computer sentenzia che il disco esiste, ma non c’è, e non c’è nemmeno in nessun altro negozio della stessa catena: anche qui bisognerebbe ordinarlo e allora “no grazie”. E si tratta di un disco del 2010, non di una pergamena medievale; un classico esempio (direbbe Anderson) di “coda corta”.
Vado a casa e benedico la “coda lunga” del commercio elettronico. Tre diverse librerie online mi offrono il disco, scelgo la più conveniente, la faccio recapitare a casa del mio amico con un pacco regalo e un mio messaggio: il tutto in 15 minuti. Tre giorni dopo, mi arriva la telefonata di ringraziamento. Il cd è arrivato.
iTunes esiste da dieci anni ed è prevedibile che fra altri dieci nessuno più vorrà cd, dvd e simili pacchi spediti su e giù per il paese, e gran parte dei libri saranno eBook, concedendo solo una piccola quota al feticismo antiquariale di chi ancora esibirà scaffali di libri ordinati (e magari intonsi). E qualche antipatico e impreparato commesso di negozio dovrà trovarsi un altro lavoro.