L’assegnazione dei diritti Tv per le partite della Serie A di calcio per il triennio 2021-2024 finisce in tribunale. A presentare un ricorso chiedendo un procedimento cautelare d’urgenza al tribunale, secondo le indiscrezioni che si stanno rincorrendo nelle ultime ore, sarebbe stata Sky, assistita dallo studio Cleary Gottileb. La Lega Serie A aveva deciso nelle scorse settimane di assegnare a Dazn – che aveva presentato un’offerta da 840 milioni di euro l’anno per il triennio – l’esclusiva di sette partite per ogni turno e la coesclusiva per le rimanenti tre. Per l’ex pacchetto 2, quello per individuare l’assegnatario dell’altra parte delle tre coesclusive, sul quale era stata rifiutata l’offerta da 87,5 milioni di Sky – l’assemblea dei presidenti che si è riunita oggi ha intanto rinviato la decisione a martedì.
“L’assemblea della Lega Serie A svoltasi oggi pomeriggio ha visto la partecipazione in video collegamento di tutte le 20 Società – recita il comunicato della Lega Serie A – Ai fini della ripartizione delle risorse da proventi audiovisivi, i Club hanno approvato il correttivo da utilizzare per il calcolo della quota abbonamenti e biglietti per la corrente stagione sportiva, disputata finora senza pubblico. Per quanto riguarda i diritti tv sul territorio italiano per il triennio 21/24 le Società hanno deliberato di bandire nuovamente il Pacchetto 2 martedì prossimo”.
Tra le soluzioni in campo c’è la possibilità di uno “sdoppiamento” del pacchetto, aperto anche a operatori Ott, per arrivare a ottenere un introito maggiore rispetto a quello rifiutato a fine marzo: una eventualità che aprirebbe alla possibilità della partecipazione alla gara anche per operatori come Amazon. In ballo, nello specifico, c’è la coesclusiva dei match che avranno luogo il sabato sera, la domenica alle 12:30 e il monday night.
Per tornare infine al ricorso presentato da Sky, farebbe leva su una presunta violazione della Legge Melandri, nello specifico della norma che prevede che i diritti per la trasmissione delle partite non possano essere assegnate a un solo operatore. Il ricorso prenderebbe le mosse dal fatto che al momento, in mancanza dell’assegnazione del pacchetto 2, Dazn sarebbe l’unica piattaforma assegnataria dei diritti. Dalla Lega Serie A, in ogni caso, trapela un atteggiamento di serenità e la certezza di essersi mossi nel rispetto delle regole.