Caso Innocenzi, Agcom apre l’istruttoria

L’Autorità ha chiesto al Comitato etico di esprimere il suo parere sul commissario che verrà ascoltato in vista del pronunciamento

Pubblicato il 18 Mar 2010

Il consiglio di Agcom ha deciso di chiedere al comitato etico
interno una valutazione del caso Innocenzi. "Il Consiglio
dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni presieduto
da Corrado Calabrò – è scritto in una nota dell'organismo di
garanzia – ha deliberato, all'unanimità, di chiedere al
Comitato etico di esprimere il suo avviso in relazione alle notizie
su alcune intercettazioni telefoniche, effettuate nell'ambito
di un'indagine giudiziaria condotta dalla procura della
Repubblica di Trani, che riporterebbero brani di conversazioni
tenute, tra gli altri, da un componente dell'Autorità. Il
Comitato etico si pronunzierà dopo aver audito
l'interessato". "Il Comitato etico – conclude la nota
– è composto dagli ex presidenti della Corte Costituzionale
Riccardo Chieppa e Franco Bile, nonché dal presidente aggiunto del
Consiglio di Stato Pasquale de Lise".

Nel corso della riunione del Consiglio – assente Innocenzi – è
stato deciso di fare chiarezza sulla vicenda, anche a garanzia del
commissario coinvolto e alla luce del clamore giornalistico che ha
investito la rispettabilità stessa dell'organismo di
garanzia.

La raccolta di dichiarazioni e intercettazioni di questi giorni è
stata trasmessa al Comitato etico, chiamato a esprimere un parere,
ma l'ultima parola spetta comunque al Consiglio dell'Agcom
che decide sulle eventuali iniziative da intraprendere.

“Il punto è che noi non formuliamo nessun giudizio su
Innocenzi”, ha detto il commissario Stefano Mannoni, specificando
che “si è deciso di investire il Comitato etico, ma con un
perimetro limitato alla valutazione delle notizie di stampa e del
loro impatto sull’immagine dei commissari”.

Intanto il caso passa sui tavoli europei. L'eurodeputato
dell'Idv ed ex magistrato Luigi De Magistris ha depositato oggi
un'interrogazione scritta alla Commissione europea in merito
alle ingerenze del premier Berlusconi nell'autonomia
dell'Agcom.
L'europarlamentare chiede alla Commissione se non ritenga, nel
caso in cui tali informazioni risultassero veritiere, "che la
gravissima ingerenza del Premier italiano abbia minato
l'indipendenza e l'autonomia dell'Agcom, violando i
principi sanciti dalla nuova direttiva sui servizi audiovisivi
senza frontiere (2007/65/CE) e più specificatamente
dall'art.30".

Nell'interrogazione l'eurodeputato ricorda che l'Agcom,
istituita dalla legge 249 del 31 luglio 1997, è
"un'autorità indipendente con il duplice compito di
assicurare la corretta competizione degli operatori sul mercato e
di tutelare libertà fondamentali dei cittadini, tra cui il
pluralismo sociale, politico ed economico nel settore della
radiotelevisione. Indipendenza e autonomia – sottolinea De
Magistris -sono quindi gli elementi caratterizzanti la sua
l'attività per la quale risponde direttamente al
Parlamento".

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