Votazione online sulla piattaforma Rousseau, per la scelta dei cinque candidati del Movimento 5 Stelle al cda Rai. Lo si legge sul blog 5S. E’ stata fatta una prima scrematura e sono stati individuati dei profili pronti ad impegnarsi nella realizzazione della nostra visione di tv pubblica. I profili più votati saranno quelli che il M5S esprimerà in Parlamento. Ogni iscritto potrà esprimere una sola preferenza. I candidati sono Paolo Cellini (ha lavorato in Microsoft e Disney, in Italia in aziende pubbliche e private nei settori media/high tech e retail, insegna Economia digitale alla Luiss); Beatrice Coletti (ad e direttore di canali tv, capo produzioni del Gruppo Fox, creazione dei canali Fox Crime e Fox Life; dirigente di TI Media come responsabile delle produzioni News e Sport di La7 Televisioni, consulente di Sky); Paolo Favale (avvocato con esperienza nella direzione Affari Legali della Rai, dove ha lavorato fino al 2014 e nel settore telecomunicazioni); Claudia Mazzola (giornalista Tg1 dal 2012, ha lavorato per Rai Parlamento e Telecamere); Enrico Ventrice (documentarista e produttore televisivo, ha lavorato per Global Vision Group Newsnet e per la gestione del personale tecnico e dell’organizzazione della produzione per la sede Rai di New York).
“La Rai che vogliamo – si legge sul blog del 5S – sarà imparziale e indipendente a partire dalla governance e ci batteremo affinché questo corollario non venga derubricato solo a buona intenzione. La legge di riforma, approvata nel 2015, prevede un Consiglio di amministrazione ridimensionato da 9 a 7 componenti. Per la prima volta non toccherà alla Commissione di Vigilanza, ma saranno la Camera e il Senato a eleggere 2 componenti per parte. Altri 2 membri saranno scelti dal Consiglio dei Ministri, mentre un altro verrà designato dall’assemblea dei dipendenti dell’azienda. Il Parlamento sarà chiamato quindi a scegliere 4 nomi tra coloro che hanno inviato il proprio CV nell’ambito della procedura di selezione pubblica prevista dalla legge”. Dalla votazione online emergeranno “i profili più votati che saranno quelli che il MoVimento esprimerà in Parlamento anche in relazione a dove si sono candidati (alcuni profili lo hanno fatto solo in uno dei due rami del Parlamento) e tenendo conto della rappresentanza di genere”.