Consapevolezza dei tempi stretti per lo switch off, ma anche dei vantaggi per i player in campo. Ne parla Nicola Borrelli, direttore generale Direzione cinema del Mibac.
Tra gli attori della filiera vi è la giusta consapevolezza del cambiamento in atto?
La velocità a cui si muovono i grandi player non è sempre raggiungibile da tutti gli attori. La fine della produzione in pellicola è prevista per il 2014, ma restano ancora moltissime sale, soprattutto piccole o piccolissime, che non sono in grado di sostenere da sole le spese per la conversione al digitale. Nell’imminenza dello switch-off la consapevolezza della problematica si è diffusa. Al contempo è importante che si diffonda anche la consapevolezza dei vantaggi che l’innovazione tecnologica porta con sé, riduzione dei costi dei distributori ma anche nuove possibilità di programmazione delle sale.
Cosa può e deve fare il Governo?
Favorire al massimo e in tempi rapidi il pieno compimento della digitalizzazione del parco sale italiano è un’urgenza non solo per le ricadute culturali, ma anche sotto il profilo economico e occupazionale. È di fondamentale importanza che le istituzioni pubbliche, centrali e territoriali, individuino soluzioni, in particolare sul piano finanziario, che favoriscano in tempi rapidi il processo di digitalizzazione. Attualmente lo Stato è in grado di supportare il processo di digitalizzazione per mezzo di un’agevolazione fiscale costituita da un credito d’imposta per l’introduzione di impianti digitali, con un plafond di circa 42 milioni di euro in tre anni. Nel Pacchetto sviluppo approvato dal Consiglio dei ministri il 15 giugno 2012 è stata inoltre inserita una norma che rende “cedibile” alle banche o ai fornitori degli impianti il “tax credit digitale” da parte del beneficiario. La misura consentirà, quindi, anche alle piccole sale l’accesso al beneficio. Aspettiamo con fiducia la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto sviluppo e speriamo non ci siano brutte sorprese. La direzione generale Cinema ha avviato da mesi un dialogo aperto con il Coordinamento cultura delle Regioni sull’intero comparto. È stato istituito un tavolo per fare sistema in merito alle forme di sostegno da indirizzare al settore.
Distributori, produttori, esercenti, enti locali: che ruolo devono avere ?
Serve che lavorino in sinergia nell’interesse comune. L’accordo sulla Virtual Print Fee come strumento contrattuale di finanziamento da parte dei distributori agli esercenti per la digitalizzazione è un primo passo, ma è necessaria una messa a punto per renderlo fruibile anche dalle sale più piccole.
L'INTERVISTA
Cinema, Borelli: “Risorse anche per i piccoli player”
Il dg della Direzione Cinema del Mibac: “Focus del governo sui finanziamenti. Ma le aziende della filiera lavorino in sinergia per l’interesse comune”
Pubblicato il 29 Giu 2012
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