La nuova opera di Ermanno Olmi “Torneranno i prati”, una produzione Cinema Undici e Ipotesi Cinema con Rai Cinema, è interamente realizzato secondo le linee guida per il cinema sostenibile, Edison Green Movie. L’adozione del protocollo sin dalla fase di pianificazione delle attività ha permesso di ottimizzare i consumi energetici e di materiali di tutta la produzione contribuendo a ridurre l’impatto ambientale del film e portando concreti risparmi economici. “Torneranno i Prati” ha raggiunto un livello di soddisfazione complessiva dei parametri Edison Green Movie pari a circa il 90% collocandosi nella fascia “A” del protocollo.
“Edison Green Movie è il primo protocollo per il cinema sostenibile in Europa – dice Andrea Prandi, direttore delle Relazioni Esterne e della Comunicazione di Edison –. Una nuova manifestazione dello spirito innovativo che da 130 anni caratterizza le attività di Edison e che negli anni ’50 le ha permesso di riconoscere in un giovanissimo Ermanno Olmi il talento del grande regista. Con orgoglio Edison accompagna il nuovo lavoro del maestro lungo il percorso della sostenibilità e conferma anche così lo straordinario senso di reciproca appartenenza che ancora oggi lega Olmi alla nostra azienda”.
In linea con Edison Green Movie, Cinema Undici e Ipotesi Cinema hanno ripensato l’intero ciclo produttivo del film adottando sin dalla fase organizzativa comportamenti di risparmio, rispetto e uso intelligente delle risorse. Questo ha permesso di pianificare tutte le attività in un’ottica di efficienza predisponendo, ad esempio, l’allaccio temporaneo alla rete elettrica per i consumi energetici del film, individuando soluzioni a km 0 per il soggiorno degli attori e i pasti e così ridurre l’impatto dei trasporti, collaborando con il Corpo Forestale dello Stato e la manodopera locale per la scelta e il riutilizzo dei materiali del set, infine attivando l’amministrazione locale di Asiago per la raccolta dei rifiuti. In particolare, l’esigenza energetica di “ torneranno i prati ” è stata soddisfatta per lo più da un allaccio temporaneo alla rete elettrica che ha permesso di tagliare le emissioni di anidride carbonica di circa il 60% rispetto al quantitativo che si sarebbe prodotto con un tradizionale gruppo elettrogeno. Una soluzione che ha portato anche altri vantaggi come l’assenza di rumore e di sbalzi di tensione nonché un abbattimento potenziale del costo dell’energia per le riprese del 77%. Dal punto di vista della sostenibilità, il vero punto di forza del film è la gestione dei materiali e il ricorso alla manodopera locale con le relative ricadute sociali sulla Comunità di Asiago.
Cinema Undici e Ipotesi Cinema per la costruzione delle trincee hanno collaborato con manovali, muratori e falegnami del posto e con il Corpo Forestale della Regione Veneto. Gli effetti speciali, come le bombe, sono state fatti con sacchi di torba, sughero compresso e polvere colorata non inquinante e atossica. Inoltre le trincee sono state oggetto di sopralluogo di altre Produzioni Cinematografiche e molto probabilmente saranno riutilizzate per altre produzioni. Con il Comune di Asiago, e la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato, si sta pianificando la possibilità di far diventare le location delle due trincee parte di un percorso turistico sull’Altopiano di Asiago di memoria storica della Grande Guerra. Il riutilizzo dei materiali, unitamente alla raccolta differenziata e al ricorso al mater-bi ha permesso di ridurre al minimo la produzione di rifiuti del film. La sostituzione delle bottigliette d’acqua con un boccione da 20 litri ha fatto sì che in due mesi di produzione siano stati utilizzati 85 boccioni d’acqua, anziché 3400 bottiglie. Si è scelto inoltre di ricorrere a prodotti a km zero e di albergare vicino al set con indubbi benefici sia in termini di qualità della vita che di indotto per la comunità locale che non ha vissuto la produzione di “Torneranno i prati” come un’invasione del proprio territorio.
Complessivamente il protocollo Edison Green Movie è stato applicato a circa il 90% risentendo di condizioni metereologiche particolarmente rigide che ne hanno impedito la piena adozione. Con temperature previste a -30 gradi non è stato possibile allacciare alla rete il set esterno della trincea, ma si è dovuto utilizzare un gruppo elettrogeno Euro 5, inoltre è stato necessario girare in pellicola rinunciando alle più efficienti macchine digitali. In questo caso la bravura e l’esperienza del regista hanno permesso di ridurre al minimo l’uso della cellulosa: Olmi ha girato 33 mila metri di pellicola Kodak 35mm a fronte di una produzione media di un film compresa tra 50mila e 80 mila metri.
Soltanto in Italia l’industria cinematografica produce circa 5.600 tonnellate di CO2 all’anno per i consumi di energia e i trasporti dei set, cui si aggiungono l’uso dei materiali e la gestione dei rifiuti. L’adozione di Edison Green Movie, il primo protocollo europeo per il cinema sostenibile, sin dalla fase di pianificazione del film consente di ridurre del 20% le emissioni inquinanti dovute alla realizzazione di una produzione cinematografica.
Se tutte le produzioni seguissero le indicazioni del protocollo (In Italia si stimano 5.880 giorni di riprese ogni anno) si avrebbe una riduzione delle emissioni pari a 1.120 tonnellate di CO2, equivalenti a quelle relative all’illuminazione pubblica annuale di un comune di oltre 10.000 abitanti o a 1.120 voli andata e ritorno Roma–Dakar.
Ermanno Olmi, da sempre legato alla Edison, ha accolto con grande entusiasmo la proposta di applicare Edison green Movie al suo nuovo film. “La Edison per me era il mondo intero” – dichiara con consuetudine il maestro -. L’azienda per noi non era un’entità quotata in borsa, era vissuta davvero come una grande famiglia, quando ci si incontrava c’era il senso di essere parte di un tutto. La Edison mi ha accompagnato per un lungo periodo della mia vita, e se ci ripenso, la ricordo come fosse il mio paese”.
Ermanno Olmi filmò la costruzione delle centrali elettriche di Edison, gli uomini e il loro impegno nel lavoro, realizzando numerosi documentari e coinvolgendo a sua volta altri colleghi nelle sue “avventure” cinematografiche. Durante gli anni alla Edison Olmi produsse poetiche sintesi tra la documentazione tecnica degli impianti elettrici e la sensibile descrizione del rapporto tra l’uomo e l’ambiente, ritratto di una società, quella degli anni Cinquanta, che stava assistendo alla rinascita dell’industria italiana. La relazione tra il regista ed Edison si è mantenuta talmente intensa che Olmi ha voluto girare una scena del film “Tickets” nella sede milanese dell’azienda. Nel 2011 Edison ha fatto parte dei Produttori associati del film di Olmi “Il villaggio di cartone” e oggi è Main sponsor del film “ Torneranno i prati ”.