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Comcast all’arrembaggio di 21st Century Fox, Disney messa all’angolo

L’operatore Usa punta a mettere sul piatto 60 miliardi di dollari per l’acquisizione degli asset multimediali della società guidata da Rupert Murdoch. “Scippandola” alla Disney che aveva già stretto un accordo per 52 miliardi. Nuovo colpo di scena nel panorama sempre più convergente Tlc-media che si riorganizza per far fronte a Netflix & Co.

Pubblicato il 08 Mag 2018

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Comcast rilancia su 21st Century Fox nel tentativo di scippare la “magnifica preda” alla Walt Disney Co.: l’operatore Usa via cavo (Tv, Internet e telefonia) punta a mettere sul piatto 60 miliardi di dollari cash contro i 52 offerti da Disney. E’ il nuovo colpo di scena nel mercato mondiale dell’audiovisivo, in gran fermento nel tentativo di reagire alla forza d’urto degli Over the top, Netflix e Amazon in prima linea, e impegnato in un complesso processo di convergenza Tlc-media.

Ecco i fatti: Comcast (proprietaria tra l’altro di NBC-Universal) ha chiesto alle banche di aumentare a 60 mld il fondo di finanziamento ponte per poter fare un’offerta tutta in cash sugli asset multimediali che Twenty-First Century Fox aveva accettato di vendere a Walt Disney Co.: il Ceo Disney, Bob Iger, aveva già firmato a dicembre un accordo con il presidente Fox Rupert Murdoch per acquisire le attività cinematografiche, televisive e internazionali della Fox.

Il ceo di Comcast, Brian Roberts, rivelerà però l’obiettivo a patto che i giudici Usa diano semaforo verde all’acquisizione da 85 miliardi di dollari da parte di AT&T per Time Warner, avversata sul fronte antitrust dall’amministrazione Trump (la decisione del giudice della Corte distrettuale è prevista per giugno): secondo gli analisti di mercato Usa, l’affare AT&T/Time Warner ha molti punti in comune con quello Comcast/Fox, e l’approvazione del primo potrebbe sbloccare il secondo.

Comcast inoltre punta ad acquisire il 100% di Sky, l’offerta potrebbe sfiorare i 100 miliardi di dollari: in questo caso Murdoch stesso non potrebbe rifiutare una simile offerta nonostante abbia espresso una preferenza abbastanza chiara nei confronti dell’acquisizione da parte della Disney.

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