A casa, la Tv è ancora lo schermo principale per l’intrattenimento: dimensioni sempre maggiori e miglior qualità dell’immagine garantiscono allo spettatore l’esperienza video più avvincente. Ma il televisore non è più l’unico schermo nelle nostre abitazioni: i consumatori dimostrano una crescente propensione ad utilizzare smartphone e tablet anche a casa, e sempre più spesso in affiancamento all’esperienza tv. Gli schermi di accompagnamento, o companion device, svolgono principalmente quattro funzioni: innanzi tutto offrono uno schermo Tv alternativo. I contenuti possono essere visti in streaming via internet da un set top box o Tv connessa sullo schermo di un companion device. Inoltre fungono da telecomando: costruttori di Tv e operatori pay Tv hanno lanciato app che permettono ai tablet di controllare le connected Tv o i set top box. E ancora, permettono l’integrazione tra social network ed esperienza televisiva, la social Tv. Il televisore non è infatti adatto per servizi con molto testo, ed è un terminale condiviso e non personale. I tablet risolvono questi problemi. Infine i companion device fungono da server per i contenuti. Tablet e smartphone possono condividere contenuti con la Tv o tra di loro, come accade con Airplay di Apple.
Il mercato degli smartphone è molto più maturo di quello delle connected Tv, con un gran numero di sviluppatori di app e moltissimi utenti disposti a pagare tali app. Al contrario, quasi tutti i principali produttori di connected Tv continuano a sviluppare il proprio sistema operativo per i rispettivi apparati, sebbene alcuni abbiano adottato Google Tv o Android.
Apple è forse il primo operatore nel mercato di smartphone e tablet, ma non gode di una significativa presenza sul versante Tv. Grazie all’utilizzo spinto dell’iPad quale terminale video, la già ampia base di utenti del tablet Apple continuerà ad aumentare: il successo dell’azienda di Cupertino nel segmento televisivo non dipenderà dal lancio dell’annunciato terminale Tv dedicato. Piuttosto sarà determinante la rapidità con cui i fornitori di contenuti permetteranno ai rispettivi siti e app di utilizzare Airplay per portare i video sulla Apple Tv. Come Apple, anche Google trarrà vantaggio dalla propria posizione nel mercato mobile, e si rafforzerà lato Tv, ma per ragioni differenti. Mano a mano che i costruttori di apparati tenteranno di replicare l’esperienza dello smartphone sui televisori, e non potendo usare iOs, sceglieranno per lo più i sistemi operativi Android o Google Tv. L’adozione di Android permetterà agli utenti di godere di un’esperienza senza soluzione di continuità tra le app e i servizi su più schermi con il medesimo sistema operativo.
Se la Tv resterà lo schermo prediletto per la visione di contenuti premium, in virtù delle sue dimensioni, altre funzioni si sposteranno su altri terminali. La Tv tenderà a diventare ancella di smartphone e tablet. Apple sta già muovendosi in questo senso con iPhone e iPad, su cui è possibile vedere video acquistati su iTunes. Per Apple i terminali mobili saranno il cuore dell’esperienza media, mentre la Tv sarà un’appendice. Pertanto, invece di concentrarsi per far diventare la Tv “smart”, i costruttori dovrebbero garantire che tali apparecchi siano connettibili con tutti gli altri terminali presenti nell’abitazione.