L’Agcom non intende subordinare l’emanazione del regolamento sul diritto d’autore sul web "a una decisione del Parlamento, dell’Unione europea e, addirittura, dell’Onu" ed ha già competenze "sufficienti" a intervenire in materia. È quanto chiarisce il presidente, Corrado Calabrò, in una lettera al Corriere della Sera. "L’auspicio che il Parlamento, la Commissione europea, se non addirittura l’Onu, si occupino di ‘un assetto sistematico della materià, che si attende da 70 anni, per un suo ripensamento, quanto meno sul piano degli indirizzi, nell’era digitale – scrive Calabrò tornando sul senso del suo intervento di due giorni fa in commissione al Senato – non si pone sullo stesso piano dell’emanazione della doverosa disciplina regolamentare. Ho concluso infatti il mio intervento ribadendo che ‘il nostro compito, intanto, è quello di applicare le leggi vigenti".
Quanto al collegamento tra l’adozione del regolamento e una nuova norma di legge predisposta dalla presidenza del Consiglio, Calabrò spiega che questo "non significa che sia indispensabile che tale norma perfezioni il suo iter legislativo", in quanto si tratterebbe soltanto di "una norma di interpretazione autentica" delle disposizioni su cui si fonda la legittimazione dell’Autorità a intervenire.