Nel prossimo Consiglio Agcom, che il 6 luglio metterà a
consultazione pubblica un articolato sulle nuove norme
anti-pirateria on-line, "si vedrà che molte ombre sono fugate
e che qualcuno si è scagliato contro i mulini a vento". A
garantirlo è il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, sulle
colonne de La Stampa. Il Garante (che martedì scorso ha dovuto
fronteggiare l'hackeraggio al sito dell'Autorità ad opera
della rete Anonymous) risponde a un articolo pubblicato sullo
stesso giornale il 27 giugno, a firma di Juan Carlos De Martin.
E con l'occasione cerca innanzitutto di fare chiarezza
sull'incontro del 23 giugno con blogger e rappresentanti di
associazioni: "In quella sede – precisa Calabrò contestando
la versione di De Martin – abbiamo preso buona nota delle
osservazioni esposte e se non ho dato esplicite risposte è perché
non anticipo mai decisioni che devono essere assunte
collegialmente". Infine il presidente dell'Agcom
sottolinea: "Il compito che la legge ci ha assegnato è
certamente difficile e delicato, ma non più di quelli attribuitici
in altre materie sensibili che toccano diritti di libertà come, ad
esempio, il compito in materia di par condicio; un campo nel quale
l'Autorità è riuscita ad adottare decisioni equilibrate e ben
calibrate che hanno garantito il pluralismo, reggendo al vaglio
giurisdizionale".
Nel dibattito si inserisce anche il presidente della Camera,
Gianfranco Fini. "La protezione del diritto d'autore è
fondamentale per una società sempre più basata sulla conoscenza
e sulla proprietà intellettuale, ma lo altrettanto è la tutela
della piena liberta' della rete".
"Internet è oggi la piazza al cui interno le idee vengono
diffuse e scambiate: se si mettono troppi paletti alla fruizione
delle informazioni e dei contenuti che circolano, anche questi
ultimi rischiano di perdere valore -sottolinea il presidente
della Camera in un messaggio inviato al blog Web Notes de
lastampa.it – Il dibattito degli ultimi giorni sul diritto
d'autore e la libertà di Internet richiama la politica alle
sue responsabilità: riformare una
disciplina risalente addirittura al 1941, adeguandola alle nuove
tecnologie e ad una realtà profondamente diversa. E' un
obiettivo imprescindibile per tutti, per chi produce contenuti,
per chi li veicola in Rete e per gli utenti che ne
beneficiano".
Secondo il ministro della Goiventù, Giorgia Meloni "la
pirateria sul web non si combatte offrendo la censura come unica
risposta, ma garantendo un'offerta legale e adeguando gli
strumenti in difesa del diritto d'autore alle nuove realtà con
cui la rete impone di fare i conti".
"Quest'oggi – annuncia il ministro – ho scritto al
presidente dell'Autorità Garante per le Comunicazioni, Corrado
Calabrò, esortandolo, prima di deliberare il provvedimento ora
allo studio, a valutare con attenzione l'impatto che rischia di
avere sulla libertà di espressione su internet, in particolare per
le nuove generazioni. Specie per i più giovani, infatti, la libera
espressione passa oggi dalle forme di comunicazione consentite
dalla Rete, ed è pura utopia pensare di governare questi nuovi
strumenti con leggi disegnate per affrontare la realtà del secolo
scorso. Se alcuni casi di palese violazione del diritto
d'autore sono facilmente identificabili, in troppe altre
occasioni si corre il rischio di porre limiti inaccettabili alla
libera circolazione delle idee. Per questo la censura delle
soluzioni "di frontiera" non può e non deve essere la
risposta di istituzioni moderne in grado di guardare seriamente al
futuro".
"Mi auguro che con l'ausilio del presidente Calabrò –
prosegue – si possa ampliare il dibattito tenendo conto di tutti i
documenti e le riflessioni fatte pervenire negli ultimi mesi ad
Agcom dai diversi ambiti di competenza parlamentare, Governo
compreso, e non da ultimo quello a firma del ministro della
Gioventù, con il quale si tenta di fornire soluzioni per
conciliare la giusta tutela del diritto d'autore con la libera
espressione"