Parlamento e governo su sponde opposte sul copyright. Mentre il governo, tramite il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, sta lavorando a una norma potrebbe passare come collegato alla Legge di Stabilità, bypassando la discussione in Parlamento, un gruppo di parlamento Pd si compatta dietro un ddl firmato dal senatore Felice Casson. Il provvedimento, firmato anche da Monica Cirinnà e Rosanna Filippin e da una decina di altri senatori democrat, prevede la depenalizzare della violazione del diritto d’autore quando sussista scopo di lucro e di abbattere le finestre temporali di distribuzione dei film. Inoltre si stabilisce che l’azione di enforcement sia affidata al Dipartimento di pubblica sicurezza degli Interni che poi dovrà informare l’autorità giudiziaria, che deciderà se bloccare o meno i siti pirata.
Nel dettaglio il ddl riconosce il permesso di usare opere protette se non c’è “concorrenza” economica con i titolari del diritto e se avviene per finalità didattiche o scientifiche. “La nuova modalità di scrittura delle giovani generazioni, il modo in cui esse commentano gli accadimenti, esprimono sdegno, entusiasmo o approvazione – si legge nel testo nel ddl non ancora pubblicato sul sito del senato, ma di cui il Corriere delle Comunicazioni ha potuto visionare alcuni stralci – La necessità di fornire un quadro normativo diverso che, nei limiti di compatibilità con l’Ordinamento comunitario, tuteli i nuovi linguaggi abilitati dalla tecnologia non vuole in alcun modo tradursi nell’imposizione di un sacrificio dei diritti degli autori, ma vuole da una parte salvaguardare quella libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero che, in ogni modo e forma, è tutelata dalla nostra carta costituzionale, dall’altra contribuire a ridurre l’inefficienza nell’intermediazione dei contenuti musicali e audiovisivi, cominciando a liberalizzare il futuro di questo settore, promuovendo innovazione anche in termini commerciali”.
Altro aspetto importante è l’introduzione principio del follow the money: in altre parole, in caso di violazione del diritto, si andrebbe a colpire direttamente le grandi piattaforme “pirata” e non l’utente. In che modo? Tramite l’identificazione di chi per scopi commerciali viola il diritto d’autore con una richiesta rivolta agli istituti di credito o alle società che emettono e distribuiscono carte di credito.
In tutto questo il Regolamento Agcom continua il suo iter e potrebbe essere approvato entro la fine dell’anno. Lo schema di regolamento prevede: un procedimento solo su istanza del soggetto legittimato, e non d’ufficio, tempi del procedimento ridotti a 10 giorni, a fronte dei 45 ordinari e, in caso di violazione accertata del diritto d’autore, emanazione di un ordine rivolto agli Internet Service Provider di far cessare la violazione stessa.