L'ANALISI

Copyright, Mazza: “Con le nuove regole impulso alla musica online in Italia”

La direttiva avrà un impatto rilevante sulla riduzione del gap di valore che ha accompagnato l’espansione di YouTube & co. nel segmento della musica in streaming. L’analisi di Enzo Mazza, ceo di Fimi

Pubblicato il 29 Mar 2019

Enzo Mazza

Ceo Fimi

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La musica digitale, ed in particolare lo streaming, costituisce ormai la percentuale principale dei ricavi dell’industria discografica. Il settore musicale è quello che per primo ha trovato una nuova linfa dall’economia digitale.

Le previsioni di crescita, annunciate recentemente da Midia Research, indicano in 45 miliardi di dollari il mercato dello streaming nel 2026, rispetto ai 19,6 miliardi del 2019. Nel 2022 si prevede che da solo lo streaming genererà di più di tutti i ricavi del settore nel 2018.

In questo contesto l’approvazione della nuova direttiva sul copyright e gli effetti positivi che tale normativa produrrà in Europa, e nel nostro Paese, saranno significativi. In particolare, per il settore musicale, è evidente che la modifica del ruolo delle piattaforme di condivisione di video online, con la conseguente qualificazione dell’attività posta in essere come comunicazione al pubblico, avrà un impatto rilevante sulla riduzione del gap di valore che ha accompagnato l’espansione di queste piattaforme nel segmento della musica in streaming.

La necessità di ottenere una licenza preventiva, rispetto all’attuale scenario che prevedeva di fatto un’assenza di responsabilità per i caricamenti di contenuti musicali da parte degli utenti, consentirà alle case discografiche ed agli artisti di negoziare condizioni sulla base di un rapporto più equilibrato.

Una delle innovazioni più rilevanti su questo fronte prevede vantaggi non da poco anche per i fan di musica che caricano e condividono video su YouTube. La direttiva ha introdotto infatti, all’articolo 13 (ora articolo 17), che quando un prestatore di servizi di condivisione di contenuti online ottenga un’autorizzazione, ad esempio mediante un accordo di licenza, tale autorizzazione includa anche gli atti compiuti dagli utenti dei servizi.

Questa previsione darà maggiore certezza ai fan e uploader, anche perché è associata alla salvaguardia, prevista dalla direttiva, di meme e parodie, molto utilizzate su YouTube.

Vi sono pertanto ottime potenzialità di mercato con questa innovazione legislativa. Non dimentichiamoci che YouTube è la prima piattaforma di streaming musicale a livello globale. In Italia il 19 % di tutti i consumi di musica passa da YouTube (sale al 26 % tra i ragazzi di 16-24 anni). Nel 2018 i ricavi da video streaming sono stati l’11 % del totale mercato in Italia (il 19 % di tutto lo streaming). Il contributo di questo segmento e l’alta penetrazione sui consumatori di musica può solo portare a previsioni favorevoli per il prossimo futuro della musica nel nostro Paese.

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