La Spagna punta a rendere più severe le pene per violazione del copyright online. Il disegno di legge Lassalle – dal nome segretario di Stato alla Cultura Jose Maria Lassalle – a cui sta lavorando il governo di Mariano Rajoy obbliga i siti “pirata” alla rimozione di interi cataloghi di contenuti illeciti, abbandonando la pratica delle singole rimozioni su richiesta dei detentori dei diritti. In caso di inadempienza, le piattaforme rischiano multe fino a 300mila euro. In caso di inadempienza, i siti i rischierebbero fino a 300mila euro di multa.
Il governo di Madrid ha spiegato, però, che nel caso in cui fossero motori di ricerca, come Google, ad ospitare link a contenuti illeciti, questi non saranno sottoposti alle nuove regole dal momento che hanno già dimostrato di voler collaborare su specifiche segnalazioni o takedown notice.
La proposta Lassalle, che Rajoy punta a far diventare legge entro la fine dell’anno, elimina l’equo compenso: ai consumatori sarà garantito il diritto alla copia privata solo ed esclusivamente per contenuti legali e acquistati per uso personale. In altre parole saranno multati – per ora il quantum della sanzione non è stato stabilito – tutti coloro che riverseranno contenuti illegali su supporti vergini senza l’attenuante dell’equo compenso, che secondo il governo spagnolo “non ha mai rappresentato un rimborso per i mancati acquisti”.
Infine la bozza stabilisce anche l’applicazione di norme più severe nei confronti delle collecting society, le cui attività dovranno risultare più trasparenti. La Ley Lassalle vuole dare più potere alla Comisión de Propiedad Intelectual (CPI) nell’individuazione delle piattaforme pirata e nella gestione delle sanzioni.