Digitale terrestre: all’Agcom il “telecomando”?

Il Governo ipotizza di affidare all’Authority presieduta da Calabrò il controllo del posizionamento dei canali e la possibilità di avviare istruttorie nei confronti di chi non rispetta le regole

Pubblicato il 29 Gen 2010

L’Agcom vuole il potere di scrivere nero su bianco i criteri
nazionali per il posizionamento dei canali. Il governo sta pensando
di affidare agli uffici di Calabrò la possibilità di avviare un
vero procedimento amministrativo, con tanto di sanzioni nei
confronti di chi non rispetta le regole. L’Agcom ha in corso
un’istruttoria che dovrebbe concludersi a febbraio

L’avvento della televisione digitale sta comportando una vera
battaglia per i posti che le varie emittenti occuperanno sui tasti
del telecomando. E un perdurante caos per milioni di cittadini
italiani, in primo luogo laziali, che da novembre vedono
continuamente cambiare la lista dei propri canali preferiti, nota
MF. In termini tecnici, si chiama Lcn, cioè ordinamento automatico
dei programmi; nella pratica, si tratta di ottenere dalle
istituzioni che regolano il settore l’assenso ad occupare il
tasto da 1 a 500. Il caso è già da tempo sul tavolo
dell’Autorità per le comunicazioni, ma ieri il presidente
Corrado Calabrò è stato particolarmente esplicito.

Affrontando il tema delle norme che dovrebbero sovrintendere
all’applicazione del decreto legislativo in materia audiovisiva
(ora alle Camere per un parere), Calabrò ha affermato: “Segnalo
l’opportunità incalzante di prevedere nel decreto legislativo in
esame una norma di rango primario relativa all’ordinamento
automatico dei programmi”. Questa norma potrebbe affidare
all’Autorità “il compito di predisporre un piano per la
numerazione automatica dei programmi, in particolare per il
digitale terrestre”.

Il motivo della richiesta di tali poteri è presto spiegato:
“Com’è noto”, ha continuato Calabrò, “l’anarchia in
tema di numerazione automatica sta provocando disagi ai cittadini
nelle zone dove è avvenuto il passaggio al digitale”.
L’Autorità sta intervenendo, “ma manca un consolidamento del
nostro potere di intervento nella normativa primaria”, ovvero una
legge. Il governo sta pensando di affidare all’Agcom la
possibilità di avviare un vero procedimento amministrativo, con
tanto di sanzioni nei confronti di chi non rispettasse le regole
che verranno fissate dall’Autorità. Sul tema l’Agcom ha in
corso un’istruttoria che dovrebbe concludersi a febbraio.

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