La piattaforma americana di video streaming on-demand Hulu, oggi parte della Walt Disney company, si è ricomprata il pacchetto azionario in mano all’operatore telefonico At&t, sborsando 1,43 miliardi di dollari e portando il valore del servizio di intrattenimento online a 15 miliardi, secondo quanto afferma la stessa azienda dello streaming.
L’operazione rientra nelle strategie della Disney e del suo ceo Bob Iger, che ha messo le mani su Hulu insieme alla maggior parte delle proprietà di 21st Century Fox e si appresta a lanciare un servizio in video straming col proprio brand chiamato Disney Plus: l’intenzione del colosso dei media è di diventare un player dominante dell’intrattenimento via Internet.
La quota in mano a At&t era pari al 9,5% delle azioni di Hulu. L’accordo è tutto in contanti e permette alla Disney di avere più controllo sulla società. Disney controlla il 60% di Hulu in joint venture con NBCUniversal (parte di Comcast), che ne ha il 30%. Disney dovrà decidere ora insieme alla partner come distribuire la quota riacquistata da At&t.
Hulu trasmette sia serie Tv originali che film, sia nuovi che classici, e eventi sportivi live. Costa 5,99 dollari al mese per il primo mese ed è attivo solo negli Stati Uniti e in Giappone. Negli Usa compete con giganti del video streaming come Netflix e Amazon Prime, ha più di 25 milioni di abbonati. Quest’anno fiscale prevede perdire per 1,5 miliardi di dollari, ma l’obiettivo della Disney è di portare gli abbonati di Hulu a 40-60 milioni entro l’anno fiscale 2024 e di rendere la divisione redditizia negli Stati Uniti nel 2023 o 2024.
La quota del 9,5% di Hulu era stata comprata nel 2016 da Time Warner, ora parte di At&t. Allora l’intera Hulu era valutata 5,8 miliardi di dollari, mentre la capitalizzazione di mercato di Netflix toccava i 41 miliardi. In base al prezzo del titolo di ieri, Netflix vale adesso 152 miliardi.
Per At&t la partecipazione non era più strategica: il colosso delle telecomunicazioni sta per lanciare il proprio servizio di video streaming in abbonamento, anche se WarnerMedia ha affermato che continuerà a collaborare con Hulu per fornire contenuti alla piattaforma controllata da Disney e Comcast. Intanto il cash racimolato con l’operazione permette a At&t di snellire (un pochino) il debito, che alla fine del 2018 ammonta a 176,5 miliardi di dollari.
Nei giorni scorsi la Disney ha svelato i dettagli per il lancio del suo nuovo servizio di contenuti in streaming Disney Plus: sarà attivo negli Stati Uniti dal 12 novembre e costerà 7 dollari al mese o 70 dollari l’anno, un prezzo di lancio aggressivo diretto a colpire Netflix, che ha da poco rincarato l’abbonamento portandolo a 13 dollari al mese.