DTT, intesa sulla numerazione dei canali. L’ultima parola all’Agcom

Dgtvi ha individuato i blocchi destinati a canali nazionali e locali che ora deve passare al vaglio dell’Autorità garante delle comunicazioni

Pubblicato il 13 Nov 2009

E’ finalmente arrivato l’accordo sulla numerazione dei canali
nel digitale terrestre, sul posto che ciascuna tv avrà nel
telecomando degli italiani. Come riporta Andrea Secchi di Italia
Oggi, “ieri i soci di Dgtvi, l’associazione che riunisce Rai,
Mediaset, TI Media, Frt (Federazione radio tv), DFree e
Aeranti-Corallo, ha raggiunto l’intesa individuando i blocchi
destinati a canali nazionali e locali. Una sorta di
autoregolamentazione degli operatori, che ora passerà al vaglio
dell’Autorità garante delle comunicazioni”. Non si tratta
quindi ancora di un risultato definitivo, chiarisce Italia Oggi,
“ma già il fatto che la maggior parte dei broadcaster si sia
accordata è un buon segnale, anche in vista dello switch off del
Lazio”.

Il presidente di Dgtvi, Andrea Ambrogetti, che ha dato ieri
l’annuncio dell’avvenuto accordo, ha spiegato che i canali
dall’uno al nove saranno occupati dalle tv ex analogiche: le tre
Rai, Mediaset, La 7, Mtv e un canale per l’ex Rete A, la nuova
Deejay. Dal 10 al 19 spazio alle televisioni locali, “con un
ordinamento che dipende da quello con il quale i Corecom regionali
(i comitati per le comunicazioni) distribuiscono i contenuti”,
nota Secchi. “Dal 20 al 49 ci saranno ancora le emittenti
nazionali divise per blocchi: prima i canali per bambini, poi
quelli generalisti o semigeneralisti (Rai 4 o Iris per esempio),
gli sportivi e quelli dedicati all’informazione. Dal 50 al 90
ancora le locali e così via in un’alternanza fino al canale 300,
dove partono le offerte a pagamento”. Quanto alla decisione
dell’Agcom, cui spetta l’ultima parola, è possibile che
l’autorità indica una consultazione per sentire il parere anche
di chi ha obiezioni a questa sistemazione dei canali sul
telecomando.

 

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