Un milione di euro da allocare in assestamento di bilancio alla
fine del prossimo luglio. È quanto prevede di destinare per il
digitale terrestre il presidente della Regione Lazio, Piero
Marrazzo. L’annuncio è stato dato in occasione della conferenza
stampa che si è tenuta presso il ministero delle Comunicazioni per
fare il punto sul caso Lazio.
“Vedremo poi di stabilire le modalità di erogazione delle
risorse – ha precisato Marrazzo -. Il provvedimento fa parte di
una più ampia strategia della Regione Lazio volta a sostenere il
territorio nello switch over. Lo scorso maggio abbiamo indetto un
bando di gara di 160 milioni di euro provenienti dai fondi europei
e destinati ai broadcaster locali e all’indotto della
produzione”.
L’intervento di Marrazzo ha, in un certo senso, sedato la
polemica che ha tenuto banco nei giorni scorsi sull’eventualità
di ritardare la transizione prevista per oggi di Rai 2 e Rete4 nel
territorio di Roma e provincia. “Continueremo a collaborare con
il ministero delle Comunicazioni per fare in modo che il passaggio
al Dtt avvenga nel modo più indolore possibile, soprattutto per le
fasce deboli – ha concluso il presidente -. In questo senso
abbiamo attivato un tavolo di lavoro in Regione con le associazioni
di consumatori e stiamo valutando la possibilità di calmierare i
prezzi degli interventi degli antennisti per evitare truffe”.
Della tutela dei soggetti deboli, soprattutto anziani, ha parlato
anche il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani che ha fatto
cenno al codice etico di Cna e Confartigianato a cui aderiscono gli
antennisti. “Auspichiamo l’adesione a quanto previsti dal
codice”, ha precisato Romani.
Ma a tenere banco oggi, nella giornata della “transizione
romana”, sono soprattutto i numeri: lo switch over di stanotte
grazie a cui sono passati al Dtt tre canali Rai e 3 Mediaset ha
coinvolto 166 comuni (più quello di Roma) per oltre 4 milioni di
utenti Tv. “Numeri importanti che fanno il paio con quelli
relativi alle chiamate al call center – ha puntualizzato Romani
-. Negli ultimi 20 giorni sono arrivate dal Lazio 220mila chiamate
di cui 6400 solo questa mattina”. Troppe? No se si considera la
tipologia di richieste che ha riguardato solo la sintonizzazione
dei canali. “Richieste fisiologiche – ha chiosato il
viceministro -. Il che significa che la campagna informativa messa
in campo ha funzionato”. Campagna a cui ha partecipato
attivamente il Comune di Roma, come ricorda anche il sindaco Gianni
Alemanno. “La campagna ha visto coinvolte sia l’emittenza
nazionale sia la locale – ha ricordato Alemanno -. Inoltre il
Comune ha attivato tutto il network dell’Atac e si prepara ad
installare 141 decoder nei centri anziani della Capitale, centri
che diventeranno punti informativi emergenziali”.
Altro punto importante della poderosa campagna “pro-Dtt”
riguarda il sostegno economico alle fasce meno abbienti per
l'acquisto dei decoder. “Abbiamo stanziato 50 euro per tutti
coloro che hanno redditi bassi, che hanno più di 65 anni e che
sono in regola con il canone – ha ricordato Romani –. Solo per
il Lazio sono a disposizione 130 mila contributi di cui, ad oggi,
utilizzati solo 4110. Di sostegno economico se ne può dare
ancora”.
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per fare il punto
sulla questione frequenze che si snoda su due filoni, quello
relativo alle richieste provenienti dalla Francia (in Corsica lo
spettro delle frequenze “confina” con quello laziale n.d.r.) e
dalla Città del Vaticano, che rischia di far rimanere a secco di
frequenze le emittenti locali e, poi, il dividendo digitale. Sulla
prima questione, Romani ha reso noto che sono in corso
“trattative con Francia e Vaticano. I colloqui sono ancora in
fieri ma la mia impressione è che si arriverà a un punto di
accordo, grazie al quale nessuna tv locale che abbia investito nel
digitale rimarrà senza frequenze”.
Per il dividendo digitale, invece, il viceministro ha rivelato che
la gara che metterà a bando le frequenze liberate dallo switch off
sarà gratuita. “Nella lunga e difficilissima trattativa con
l'Europa che ci ha portato fuori della procedura di infrazione
relativa ad alcune norme della legge Gasparri, una delle condizioni
poste da Bruxelles è quella di assicurare un dividendo di cinque
multiplex, da assegnare in base a una gara basata sulla qualità e
non sul prezzo” A contare saranno non i soldi messi sul piatto,
ma i contenuti – ha concluso il viceministro -. La gara
riguarderà due lotti di cui uno costituito da tre multiplex e
riservato a nuovi entranti, mentre l'altro, pari a due
multiplex aperto anche a Rai e Mediaset”.