Due titoli su 100 entro la fine dell’anno saranno e-book in
Italia. A dirlo l’ultimo studio dell’Aie
(Associazione italiana editori) presentato oggi a Milano in
occasione di Editech 2010, l’eventi dedicato all’editoria
digitale organizzato in collaborazione con Siemens. Secondo la
fotografia del report il segmento coprirà entro la fine
dell’anno lo 0,1% del mercato trade (pari a circa 3,4milioni di
euro) e i titoli prodotti in formato e-book saranno destinati a
raddoppiare, passando dallo 0,7% di giugno 2010 al 2% di quelli
“commercialmente vivi” per dicembre 2010.
“Editech fotografa bene come sta cambiando il panorama del
mercato librario italiano – spiega il presidente di Aie, Marco
Polillo -. Molte case editrici anche nel nostro paese si stanno
preparando per l’autunno con programmi editoriali digitali così
come molte nuove proposte sono state lanciate nel settore della
distribuzione dei contenuti digitali. A noi interessa supportarle
in questo cambiamento, fornendo loro tutte le conoscenze oggi
disponibili e tutte le informazioni per rendere il loro lavoro più
proficuo. L’interesse su questi temi in Italia è cresciuto, i
numeri del mercato sono ancora piccoli ma l’accelerazione è ben
evidente. Non si può fare finta di nulla”.
L’accelerazione italiana è fisiologica se si considera che in
America – secondo il report di Michael Smith, direttore generale
dell’International Digital Publishing Forum (Idpf) – il mercato
ebook coprirà, secondo stime molto caute, il 5% del mercato trade
e nei primi 4 mesi del 2010 si è registrata una crescita del 217%
sul 2009.
L’Europa, poi, non è certo da meno se, in base
all’elaborazione dei dati della Federazione Europea degli Editori
(Fee) per l’editoria digitale (non solo ebook, quindi) il mercato
copre il 2,4% in Francia, il 2,5% in Inghilterra, l’1,3% in
Spagna.
Secondo Emanuele Iannetti, direttore generale e Country manager di
Siemens IT Solutions and Services Italia “la trasformazione in
atto nell'offerta e nel consumo di contenuti, indotta dalla
diffusione delle tecnologie digitali, richieda una più stretta
collaborazione fra Editori e Partner tecnologici – sottolinea -.
Per noi non si tratta solo di fornire ai clienti editori, prodotti
e servizi IT, ma di disegnare insieme la convergenza fra forme
diverse di contenuti e nuove modalità di fruizione, rivedere le
filiere produttive e distributive, costruire nuovi modelli
collaborativi di affari, condividere rischi e ritorni in modo
equilibrato”.