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E-book, anche l’Europa come l’Italia: stessa Iva per carta e digitale

Annunciata la proposta di riforma dal commissario Ue alla fiscalità Pierre Moscovici. Il ministro Franceschini: “Decisione di buon senso”. Costa (Fieg): “Segnale importante di attenzione verso il settore”

Pubblicato il 08 Apr 2016

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Tra le misure contenute nella proposta di legge per riformare l’imposta sul valore aggiunto in l’Europa c’è l’abbassamento dell’Iva applicata sugli e-book e le riviste, che sarà equiparata a quella dei prodotti cartacei. Ad annunciarlo è il commissario europeo agli affari economici e alla fiscalità, Pierre Moscivici (nella foto), secondo cui il piano complessivo della Commissione europea parte dall’esigenza di modernizzare un sistema che risale al 1993 e che è ormai inadeguato. La nuova normativa, ha spiegato Moscovici, prevederà una maggiore flessibilità e armonizzazione del sistema delle aliquote. L’annuncio di Moscovici fa seguito a quello di maggio 2015 del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker.

Apprezzamento per la posizione di Moscovici è stato espresso da Dario Franceschini, ministro per i beni e le attività culturali, con il Governo Italiano protagonista, insieme alla Francia, della battaglia per l’equiparazione dell’imposta tra carta e digitale: “E’ un’ottima notizia – ha detto – Finalmente dopo la scelta del Governo italiano anche per l’Europa un libro è un libro, a prescindere dal formato in cui è pubblicato. Una decisione di buon senso alla quale si è arrivati grazie al forte impegno in sede UE del nostro Paese”.

“L’annuncio del Commissario Ue Pierre Moscovici – sottolinea Maurizio Costa, presidente della Fieg – è un segnale importante di attenzione verso il nostro settore”. “Dalle recenti iniziative intraprese a livello europeo – prosegue il presidente della Federazione italiana editori di Giornali – si evince che la Commissione Ue è ben consapevole dell’urgente necessità di modernizzare il regime di imposizione fiscale, armonizzando le singole normative nazionali che vedono in Italia e Francia, rispettivamente dal 2016 e dal 2014, già applicate aliquote Iva ridotte anche alle pubblicazioni digitali. Dell’estensione delle aliquote Iva ridotte previste per le pubblicazioni cartacee anche a quelle digitali ne beneficiano soprattutto i consumatori, potendo gli editori rispondere alla domanda con un’offerta più competitiva”.

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